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Il Consiglio dice no al condono tributi varato dal governo

Il municipio di Caldiero
Il municipio di Caldiero
Il municipio di Caldiero
Il municipio di Caldiero

Con voti unanimi, il Consiglio comunale martedì sera ha deciso di non condonare i debiti tributari di importo residuo fino a mille euro, che il Comune avrebbe dovuto riscuotere tra primo gennaio del 2000 e il 31 dicembre del 2015 e che invece non ha ancora incassato. Una possibilità concessa dalla legge di bilancio dello stato di quest’anno, ovvero quella di cancellare gli interessi maturati e le ammende che vengono applicati per il ritardato pagamento. «Se un contribuente deve ancora versare l’Ici del 2015, dovrà comunque pagare l’intero importo, anche se accettassimo questa norma: gli andrebbero condonati solo gli interessi di mora che mediamente ammontano a 50 euro», ha precisato il sindaco Marcello Lovato. «A mio avviso di tratta di un provvedimento doppiamente iniquo, perchè dal 2000 al 2015 il Comune ha dovuto comunque sostenere le spese di gestione del territorio e per i servizi ai residenti, nonché le manutenzioni, ripartendo i costi tra tutti gli altri cittadini, che hanno versato le imposte regolarmente». «D’altro canto non si rimedia al problema delle insolvenze», ha fatto notare il primo cittadino, «perché se un contribuente non paga da vent’anni un tributo, non sarà certo con la riduzione di qualche decina di euro di sanzioni o interessi di mora che lo spingerà a sanare i propri debiti con la comunità». «Coloro che invece hanno pagato regolarmente, risultano essere penalizzati da questa norma introdotta dal governo, sia moralmente che economicamente», ha lamentato Lovato. «Questa norma introduce un grave effetto culturale, per cui chi alla fine non paga, risulta essere premiato». Per il Comune di Caldiero, gli ammanchi dei contribuenti tra il 2000 e il 2015, riguardano cittadini che non hanno pagato i servizi, quali la raccolta dei rifiuti. «Se accettassimo questa norma dunque, andremmo a favorire chi ha usufruito di servizi e lo ha fatto sulle spalle degli altri cittadini». Secondo le proiezioni fatte dal responsabile economico del Comune, le imposte non versate tra il 2000 e il 2015 ammontano a 112 mila euro: di questi, 80.454 sono per mancati pagamenti del servizio raccolta rifiuti, sui quali non vengono contabilizzati gli interessi. Restano 31.712 euro che sono per lo più mancati pagamenti dell’imposta sugli immobili (Ici ed Imu), già oggetto di condoni precedenti. L’abbuono totale sarebbe di 18 mila euro circa per i contribuenti insolventi, ma non se ne farà nulla.•.

Zeno Martini

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