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Il busto del monsignore è sparito

Il parco dedicato a monsignor Ambrosini: il busto non c’è più
Il parco dedicato a monsignor Ambrosini: il busto non c’è più
Il parco dedicato a monsignor Ambrosini: il busto non c’è più
Il parco dedicato a monsignor Ambrosini: il busto non c’è più

Sparisce dal parco a lui intitolato il busto bronzeo di monsignor Giuseppe Ambrosini e, a San Bonifacio, il giallo diventa, al momento, una denuncia contro ignoti per furto. Una denuncia che è stata formalizzata sabato ai carabinieri del comando locale dalla parrocchia di Villanova. Domenica, invece, l’abate don Giorgio Derna ha comunicato la sparizione del busto ai suoi fedeli, inserendo l’annuncio tra gli avvisi alla comunità. «Sono stato avvisato una ventina di giorni fa e ne ho informato il servizio manutenzioni del Comune, ente che è proprietario del parco. Speravo che nel frattempo si muovesse qualcosa», spiega il sacerdote, «ma stante il lungo silenzio sulla questione, ho sporto denuncia per furto. Il busto era tutto in bronzo e sono arrivato alla conclusione che sia stato rubato per essere fuso». A convincere l’abate che di furto, magari in due tempi, si sia trattato, sono anche le notizie relative all’asportazione, purtroppo sempre più frequente, delle borchie ottonate che, nei cimiteri, servono a fissare le lapidi ai loculi. Al di là delle ipotesi, al parco è rimasto il supporto del busto del monsignore, sul quale, il 2 aprile del 2000, l’opera era stata collocata «a benedizione e protezione del nuovo quartiere della comunità parrocchiale di Villanova»: così c’era infatti scritto sulla targa (anch’essa sparita) affissa al blocco di marmo sul quale era stata posata la scultura. Ad accorgersi in queste settimane della scomparsa del busto del monsignore sono stati alcuni residenti, i pochi che, sfidando le temperature rigide e le limitazioni imposte dalla pandemia, occasionalmente hanno attraversato il parco: così, almeno, si sente raccontare in quartiere dove tutti si dicono addolorati e offesi per l’oltraggioso gesto. Quel che però accende il giallo è una segnalazione postata su un social, l’8 dicembre scorso, accompagnata anche da una fotografia in cui si vede il busto, senza traccia di testa, divelto dal suo basamento e posizionato sul selciato dopo essere caduto in avanti. Ai piedi del basamento, anche la lastra di marmo. Vandalismo? Primo atto di un furto in due tempi? Ad alimentare il mistero c’è anche la dilatata tempistica delle segnalazioni: l’8 dicembre, come dicevamo, via social, e ben dopo Natale in Comune. Tante le ipotesi che ieri abbiamo cercato di verificare chiedendo informazioni direttamente all’assessore a Patrimonio e manutenzioni, Antonio Verona: difficile per lui ieri potersi interfacciare con i funzionari degli uffici competenti e la giornata si è conclusa senza essere riuscito ad arrivare alle risposte che attendeva. Tutte le ipotesi restano dunque attualmente aperte, in primis quella che alla segnalazione formale si sia dato prontamente seguito quando, però, era già troppo tardi ed il monumento già non c’era più. Il mistero, dunque, c’è eccome, esattamente come dal pulpito ha fatto capire domenica l’abate: la denuncia per furto, però, non spegne del tutto le speranze di alcuni dei residenti devotissimi alla figura del Venerabile don Ambrosini e cioè che a dicembre l’opera sia stata pietosamente recuperata da qualcuno e messa al sicuro, nell’attesa di sistemarla e ricollocarla al suo posto. •

Paola Dalli Cani

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