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I «bisi» fanno centro La festa è nell’albo delle sagre di qualità

La 63a Sagra dei bisi, organizzata a maggio per due fine settimana da Comune, Pro loco, Associazione bisicoltori e varie realtà di volontariato, ha conquistato il marchio di qualità. La Commissione del gusto dell'Unione nazionale Pro loco d'Italia ha detto sì alla sua iscrizione nell'albo «Sagra di qualità», riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo La denominazione certifica il possesso da parte della manifestazione di precisi requisiti, tra i quali storicità, prodotto tipico, accessibilità ai disabili e vettovagliamenti riciclabili. Una bella soddisfazione per organizzatori e volontari che, malgrado un'edizione compromessa dalla pioggia, hanno raggiunto un importante obiettivo. «Abbiamo servito più di 20 mila piatti, lavorando solo 3 giorni su 8 di festa, circa il 20 per cento in meno rispetto al 2018: con il bel tempo avremmo raggiunto numeri ragguardevoli, forse superiori all'anno scorso», affermaAlfonso Avogaro, presidente della Pro loco. Per la preparazione dei piatti sono stati impiegati oltre 60 quintali di piselli e ne sono stati venduti altri 25, forniti dall'Associazione bisicoltori, presieduta da Mauro Franchi e impegnata nella valorizzazione del Verdone Nano, varietà tipica locale. «Un prodotto di qualità in grado di accreditare il territorio anche come meta turistica enogastronomica», ritiene l'assessore alle attività produttive Andrea Nogara. L'edizione 2019 va in archivio registrando anche una buona collaborazione con gli agriturismi e i ristoranti veronesi che hanno preparato piatti con i «bisi» di Colognola, tanto che si pensa di riproporla nel 2020 con, abbinati, i vini locali. Intanto i cuochi della sagra si preparano a cucinare risi e bisi alla Fiera del riso di Isola della Scala, sulla scia della recente sinergia col Consorzio di tutela del Riso Vialone Nano Veronese Igp. Novità anche sul fronte della tradizione. «La valorizzazione di un prodotto passa pure dal rafforzamento iconografico», dice il sindaco Claudio Carcereri de Prati. «Stiamo pensando di creare nuove maschere legate alla tradizione del territorio». •

M.R.

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