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Gara di solidarietà a sostegno del Fracastoro

La prima consegna di aiuti al Fracastoro da parte di Soave Solidale
La prima consegna di aiuti al Fracastoro da parte di Soave Solidale
La prima consegna di aiuti al Fracastoro da parte di Soave Solidale
La prima consegna di aiuti al Fracastoro da parte di Soave Solidale

Più che una gara di solidarietà un vero e proprio abbraccio: è quello che da inizio emergenza coronavirus sta legando molti paesi all'ospedale Fracastoro di San Bonifacio con la volontà comune di poter fare qualcosa di concreto in aiuto al personale sanitario impegnato in prima linea nella lotta al Covid19. A Soave, ad esempio, è nata l'iniziativa «Soave solidale» con la quale tre associazioni, gli Amici di Fabio, l'Hellas club Roger ed i Veterani Soave Frecce Rosse, stanno raccogliendo fondi con cui acquistare dispositivi di protezione individuale. Sono già state consegnate, grazie al Comune di Soave che ha messo a disposizione un mezzo, 700 tute monouso tyvek, 1000 guanti in lattice in nitrile, 120 mascherine chirurgiche e 20 flaconi di gel disinfettante. Chi volesse aderire può versare il proprio contributo sul conto IT87E0873259850000000529128 con la causale «Acquisto materiale sanitario per l'ospedale Fracastoro di San Bonifacio emergenza Covid19». Alla gara di solidarietà si è unita anche la farmacia Gazzolo di Arcole che nei giorni scorsi ha donato 160 respiratori Novero m anche tanti privati cittadini oltre a molte aziende. «Tutte le amministrazioni locali e quindi tutte le comunità sentono l'ospedale come un bene proprio», spiega a nome di tutti i colleghi Giampaolo Provoli, sindaco di San Bonifacio. «In questo momento di particolare emergenza ci siamo messi a disposizione per intercettare i bisogni di chi lavora in emergenza e cercare di mobilitare le nostre reti di contatti per aiutarli a risolverli». Una situazione difficilissima nella prima linea dell'ospedale, che ha spinto anche qualche operatore sanitario a utilizzare la propria pagina Facebook per lanciare appelli con la richiesta di tute idrorepellenti, mascherine FFP2 e FFP3. La risposta non si è fatta attendere e il giorno dopo in ospedale sono arrivate le tute donate da una ferramenta di Santo Stefano di Zimella, da un'azienda di servizi all'agricoltura di Gazzolo e da una carrozzeria di San Bonifacio. L'ultima sorpresa è stata sabato sera, quando la pizza ordinata al telefono dal personale impegnato in turno, in ospedale ci è arrivata con uno scontrino da zero euro. Sono solo degli esempi, come quello dei ragazzi della prima squadra del San Giovanni Ilarione Calcio che hanno deciso di donare 500 euro all'iniziativa «Aiutiamo la terapia intensiva di Verona» e la stessa cifra all'ospedale San Bortolo di Vicenza per affrontare l'emergenza. Una goccia continua, dunque, un po' come le richieste, anche quella di visiere: vanno bene anche quelle da giardinaggio e alcuni pezzi sono già arrivati in ospedale grazie all'attivazione del Comune di San Bonifacio, beneficiario a sua volta della donazione di alcune mascherine da parte di una signora di Locara. «Dall'ospedale riceviamo un altro appello», dice Provoli,che lo trasmette a tutta la popolazione dell’est veronese che assume farmaci e ha una situazione sanitaria complessa: «Chi prende farmaci (soprattutto le persone anziane) oppure ha una situazione sanitaria un po' complicata», dice il sindaco, «sarebbe meglio che preparasse un foglio, annotando i farmaci che assume e il dosaggio. In modo così da sintetizzare la propria storia clinica: in questo momento di emergenza ridurre al minimo il tempo necessario all'anamnesi dei pazienti può voler dire la vita». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

P.D.C.

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