Folla commossa per il funerale dell’imprenditore Giuseppe Polacco

Folla commossa ieri in duomo per l’estremo saluto a Giuseppe Polacco, industriale venuto a mancare improvvisamente venerdì scorso. Aveva 79 anni. «Imprenditore illuminato ed esemplare», come lo ha definito il celebrante al funerale, Polacco era copresidente, con il fratello Elio, della Pakelo Lubrificanti, uno dei gioielli industriali dell’Est veronese. Personalità rispettata e stimata per il suo carattere forte, Giuseppe Polacco raccolse giovanissimo, assieme al fratello Elio e alla sorella Cecilia, l’eredità commerciale del padre Italo Rino scomparso nel 1964. I fratelli Polacco proseguono l’attività del padre con quella che oggi è conosciuta come Pakelo Lubrificanti, trasformandola da rivendita oli a realtà industriale internazionale. Fin dagli albori il sito produttivo di San Bonifacio vanta un laboratorio di analisi tra i più attrezzati d’Europa. Giuseppe, anima commerciale di Pakelo, dà un’impronta determinante alla forza vendita lasciando un’eredità valoriale importante tuttora sentita in azienda. Nel giro di qualche decennio Pakelo riesce infatti ad affermarsi in un mercato mondiale saturo come quello dei lubrificanti sia nella trazione pesante, rifornendo marchi internazionali come Bobcat, sia nel comparto Racing nella consulenza tecnica alle maggiori Scuderie al mondo, dalla Formula 1, al Gran Turismo, dalla MotoGp all’Mxgp. Nel 1988 i lubrificanti Pakelo permettono al camion Perlini di vincere la Parigi-Dakar e la Parigi-Pechino, nel 2012 e 2014 di vincere la 24h di Le Mans con il team AF Corse, nel 2018 Pakelo è al fianco del modenese Paolo Ceci nella vittoria all’Africa Eco Race. Il crescente successo ingaggiato dai fratelli Polacco è stato sostenuto a partire dagli anni Novanta dalla terza generazione della famiglia, composta dai figli di Giuseppe, Italo Rino e Aldo e dal figlio di Elio, Alberto. •