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Mezzane

Focolaio in casa di riposo, due anziani ricoverati

La casa di riposo di Mezzane
La casa di riposo di Mezzane
La casa di riposo di Mezzane
La casa di riposo di Mezzane

Un positivo in più e due ospiti in ospedale. È l’aggiornamento sulla situazione alla casa di riposo di Mezzane dopo il fine settimana in cui era atteso il risultato dei primi tamponi molecolari.

Nei giorni scorsi, infatti, era stata data notizia di un focolaio di positivi asintomatici o con pochi sintomi di 19 persone: 14 anziani e cinque operatori. Del gruppetto fanno parte un paio di persone non vaccinate. Ieri si è aggiunto un positivo, per un totale di 20 casi su una popolazione di 261 persone tra ospiti e operatori. Di questi, per due si è deciso il ricovero in ospedale perché hanno la febbre. Un terzo ospite, invece, già la settimana scorsa, è stato sottoposto alla terapia con anticorpi monoclonali a Verona.

 

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«La situazione è comunque sotto controllo», spiega il direttore generale dell’Ulss9, Pietro Girardi, «e non ci sono altri casi nelle strutture per anziani di città e provincia». In tutto nel Veronese sono oltre una settantina per circa ottomila ospiti e altrettanti operatori, le case di riposo. L’attenzione è alta perché è ancora viva la ferita della seconda ondata dell’inverno scorso, quando nelle strutture per anziani il virus ha drammaticamente fatto incursione provocando molti decessi. Anche a Mezzane era stata grave la situazione, con una settantina di positivi, più della metà degli ospiti. Ora, invece, i numeri sono più contenuti e soprattutto il vaccino ha fatto in modo di arginare la gravità dell’infezione: il focolaio è stato individuato non perché vi erano persone ammalate, ma per il periodico giro di test che viene effettuato nelle case di riposo a ospiti e dipendenti.

 

Ma il focolaio riapre proprio questo tema ripreso, ieri, in una nota, dalla consigliera regionale del Pd, Anna Maria Bigon, vicepresidente della commissione sanità in Regione. Bigon ha portato l’attenzione sulla necessità che il personale sanitario sia vaccinato, così come prevede la legge: «Preoccupa il nuovo focolaio in una casa di riposo ed è grave che il personale non vaccinato sia ancora al lavoro, a contatto con pazienti fragili. È sconcertante sapere che lo scorso fine settimana in Veneto 16.400 persone del comparto sanitario non fossero immunizzate. Le conseguenze, fortunatamente limitate, di questo focolaio, così come quello in una Rsa del Vicentino, confermano l’importanza di vaccinarsi e la necessità di applicare in maniera celere la legge, sospendendo gli operatori sanitari che rifiutano il siero, perché rappresentano un potenziale pericolo. Non possiamo permetterci che le case di riposo vengano travolte da una nuova ondata della pandemia».

Sul tema dei tamponi, invece, in provincia ci saranno delle novità. Con la chiusura, domani, del punto in fiera a Verona, saranno potenziati o riattivati altri centri: a San Giovanni Lupatoto sarà avviato nei prossimi giorni un punto tamponi in drive-in nel quale il test viene effettuato alle persone che arrivano in auto e che non devono scendere dal mezzo. Si aggiunge al punto di via Garofalo, aperto tutti i giorni, domenica compresa, dalle 7 alle 19. Sempre dal primo settembre, inoltre, saranno rimodulati gli orari del punto di Bussolengo, al centro polifunzionale di via Dalla Chiesa, aperto dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 19. Riapre il centro tamponi di Marzana, operativo da domani, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16. Un nuovo punto sarà allestito al Centro Camilliano, in città, in via Mercantini a ponte Crencano, da giovedì, e aperto dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 19. 

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