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«Faccio i compiti a scuola», pomeriggi con i professori

La scuola di Caldiero promuove una formazione innovativa, che contempla progetti didattici quali il doposcuola fatto dai docenti del mattino, laboratori pomeridiani gestiti dagli insegnanti dell’istituto comprensivo e lezioni di inglese tenute da studentesse universitarie straniere, con la regia del dirigente scolastico Andrea Trentini. Si chiama «Faccio i compiti a scuola» il doposcuola che è da poco iniziato alla scuola media Antonio Pisano. Tre pomeriggi la settimana - lunedì, mercoledì e venerdì - per un’ora e mezzo, 60 studenti si fermano in classe, al termine delle lezioni. Sei professori, gli stessi che fanno lezione al mattino, dividono gli studenti in tre gruppi per svolgere assieme a loro i compiti, ma anche per approfondire e recuperare le lezioni del mattino. Non solo: alcuni studenti partecipanti, vengono scelti come tutor per aiutare i compagni che hanno delle lacune, o rimangono indietro con il programma. «Una metodologia che abbiamo sperimentato porta a dei risultati positivi concreti», garantiscono le insegnanti Elena Zuanni e Laura Sabadini che coordinano i colleghi, «sia per gli insegnanti delle materie curricolari del mattino, sia per gli alunni». Tale progetto viene sostenuto grazie a un contributo del Comune di Caldiero di 6.792 euro, che permette di contenere le rette del doposcuola pagate dalle famiglie. «È positivo il fatto che questo doposcuola venga svolto senza ricorrere a soggetti esterni», rimarca il sindaco Marcello Lovato. «Un ottimo servizio a favore dei genitori che lavorano e un metodo che responsabilizza i ragazzi. Un progetto che va di pari passo con il doposcuola per gli scolari della elementare». I docenti dell’istituto comprensivo di Caldiero e Belfiore gestiscono alle medie Pisano anche i laboratori pomeridiani. Stanno per iniziare corsi di chitarra classica, robotica, fumetto, latino, conversazione in inglese e laboratorio di scienze. La scuola media e la primaria caldieresi aderiscono pure al progetto Educhange, in collaborazione con il ministero dell’Istruzione: per sei settimane, fino a domani, due studentesse universitarie provenienti una dalla Georgia e l’altra dall’Ucraina, tengono lezioni in lingua inglese in tutte le classi elementari e medie, trattando a livello interdisciplinare tematiche dell’Agenda 2030 quali il clima, la sostenibilità, il rapporto con gli animali, l’eliminazione della plastica, la salute e l’educazione alimentare. Le due insegnanti straniere vengono ospitate direttamente dalle famiglie dei ragazzi. «La lingua inglese è il veicolo di comunicazione con gli studenti», spiegano le tre insegnanti di lingue della scuola secondaria e le due maestre di inglese della primaria. «I ragazzi si appassionano agli argomenti trattati e abbiamo un ottimo riscontro nell’apprendimento della lingua. Ecco perché confidiamo che tale esperienza possa continuare e venga ripetuta anche nel prossimo anno scolastico». Il progetto Educhange è stato avviato lo scorso anno, con due studentesse universitarie provenienti da Brasile e Germania. •

Zeno Martini

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