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Energie rinnovabili, alleanza a undici

Il parco fotovoltaico  di Unicoge a Soave   FOTO PECORAFilippo Randazzo  FOTO DIENNE
Il parco fotovoltaico di Unicoge a Soave FOTO PECORAFilippo Randazzo FOTO DIENNE
Il parco fotovoltaico  di Unicoge a Soave   FOTO PECORAFilippo Randazzo  FOTO DIENNE
Il parco fotovoltaico di Unicoge a Soave FOTO PECORAFilippo Randazzo FOTO DIENNE

Produrre e consumare energia verde sul territorio. Unicoge ci mette l’idea, la struttura (con tanto di presenza capillare degli sportelli), le competenze, intercetta le risorse del Consorzio Le Valli. Inoltre i due Comuni che aderiscono ad entrambe le partecipate a prevalente componente pubblica fanno da test: saranno infatti San Bonifacio e Soave i punti di innesco della Comunità energetica rinnovabile dell’Est veronese. L’assemblea dei sette soci della società di vendita luce e gas guidata dal presidente Filippo Randazzo ha dato mandato a Unicoge di studiare la fattibilità di una Cer a partire dai sei Comuni soci, cioè Cologna Veneta, Colognola ai Colli, Lonigo, San Bonifacio, Soave, Zimella, cui si aggiunge il settimo socio, Sinergas Spa. «La mission di Unicoge, su mandato dei sindaci, è quella di fornire un servizio al territorio», premette Randazzo, «e nel momento in cui Unicoge ha la necessità di darsi un’identità chiara e forte e l’indipendenza energetica italiana è la priorità, la Comunità energetica rinnovabile diventa lo strumento per contemperare i due obiettivi». Dalla sua Unicoge ha già attivi impianti in tutti i Comuni. «Tali impianti producono ogni anno circa 1 milione di Kwh con risparmio di 400 tonnellate di anidride carbonica in atmosfera. Partendo da qui», prosegue Randazzo, «e strutturando il sistema credo siano ampiamente realizzabili la produzione ed il consumo di energia da fonti rinnovabili direttamente sul territorio. Il costo fisso e basso lo considero già garantito sia perché l’energia è prodotta in loco, sia perché lo stesso impianto, se entra in Cer, ha un ritorno in tempi più brevi. Inoltre il costo di produzione di energia è più contenuto di quello degli impianti tradizionali». Per cominciare con qualcosa che è nuovo e purtroppo non ancora ben definito dai decreti attuativi attesi da mesi, ma anche per ottimizzare tutte le risorse attivabili, si è scelto di partire con un rilievo di fattibilità sugli spazi pubblici utilizzabili a Soave e San Bonifacio, paesi che sono tanto in Unicoge quanto nel Consorzio Le Valli. Quest’ultimo, costituito nel 1986 per costruire collettore e depuratore di San Bonifacio, trasferite le competenze ad Acque veronesi ha l’esigenza di formalizzare il suo cambio pelle, di qui la proposta di modifica dello Statuto che sta approdando nei diversi Consigli comunali. Le Valli negli anni ha aperto al fotovoltaico con un impianto a Montecchia di Crosara; ha messo a disposizione tecnici per attivare una Centrale unica di committenza e si sta orientando da tempo sul green anche in forza della partecipazione, al 51%, in Valliflor (società che a San Bonifacio si occupa di compostaggio). Sette i Comuni soci del Consorzio: San Bonifacio (41%), Monteforte d’Alpone (17%), Soave (14%), San Giovanni Ilarione (10%), Montecchia di Crosara (8%), Roncà (7%) e Cazzano di Tramigna (3%). Intuitiva la massa critica che le due partecipate, entrambe con sede a Soave, insieme potrebbero far valere, dal momento che toccano 11 Comuni. Riprende il presidente di Unicoge: «Le due direttrici parallele di azione sono la quantificazione del bisogno energetico del territorio e il censimento delle superfici dotate di pannelli che possono concorrere all’obiettivo. L’idea è di partire con alcune Cer comunali che possano nascere in tempi brevi e si coordinino tenendo conto degli impianti esistenti e di quelli che potrebbero essere realizzati velocemente». «I sindaci non avrebbero preoccupazione di carattere tecnico», tranquillizza il presidente Randazzo, «perché le competenze sarebbero concentrate in Unicoge così da allineare l’avvio in tutti gli 11 Comuni. A questo riguardo abbiamo aperto una selezione di tecnici interdisciplinari che, nella fase di partenza, saranno risorse esterne ma potranno essere strutturati in gruppi di lavoro interni». Ora si sta procedendo alla fase ricognitiva dalla quale discenderà una pianificazione generale; poi un programma puntuale attraverso un coordinamento omogeneo.•.

Paola Dalli Cani

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