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In diverse zone della provincia

Ecocentri chiusi
o ad ingresso
scaglionato

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L'isola ecologica di San Bonifacio
L'isola ecologica di San Bonifacio
L'isola ecologica di San Bonifacio
L'isola ecologica di San Bonifacio

Scatta la chiusura delle isole ecologiche: sono moltissimi i Comuni veronesi che hanno deciso la chiusura dei rispettivi ecocentri stante, spiegano, l'impossibilità di assicurare il contingentamento delle persone è, dunque, il mantenimento delle distanze di sicurezza.

 

Comunicazioni in questo senso, su indicazione del Consorzio VR2, sono già state date ai cittadini dai sindaci di Monteforte d'Alpone, Montecchia di Crosara, San Giovanni Ilarione. A San Bonifacio, dove oltre a parchi, giardini ed aree verdi il sindaco Giampaolo Provoli ha chiuso anche i cimiteri, sono invece scattate misure restrittive: massimo di 4 veicoli in sosta all'ecocentro del capoluogo, solo 1 a quel di Locara. San Bonifacio, nel frattempo, si ritrova ad affrontare il deposito indiscriminato di rifiuti al quartiere Ambrosini

Paola Dalli Cani

 

Anche nell'entroterra gardesano il Comune di Cavaion ha disposto la chiusura degli ecocentri comunali fino al 25 marzo, come misura al contenimento da contagio dal coronavirus. A Negrar di Valpolicella, invece, l'amministrazione comunale ha comunicato proprio oggi ai cittadini tramite i suoi canali digitali che «anche gli assembramenti negli ecocentri creano situazioni di pericolo per la salute di operatori e cittadini, violando le disposizioni governative». La comunicazione a Negrar arriva dopo che qualche persona di troppo è stata nelle isole ecologiche di Negrar capoluogo, Arbizzano e Prun. «Non andiamo in ecocentro senza una necessità realmente stringente. Anche un piccolo cambio di abitudini ci può aiutare a vincere la sfida».

Camilla Madinelli

 

A Caprino il Comune, oltre ai cimiteri (tranne che per operazioni funebri), ha chiuso l'ecocentro di via Giovanni XXIII, mentre continua la raccolta porta a porta.

Stefano Joppi

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