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«È stata la mamma migliore che si potesse avere»

Il cordoglio di amici e parenti di Teresa ieri davanti alla chiesa di Palu’ dove si è tenuto il rosario DIENNEFOTO
Il cordoglio di amici e parenti di Teresa ieri davanti alla chiesa di Palu’ dove si è tenuto il rosario DIENNEFOTO
Il cordoglio di amici e parenti di Teresa ieri davanti alla chiesa di Palu’ dove si è tenuto il rosario DIENNEFOTO
Il cordoglio di amici e parenti di Teresa ieri davanti alla chiesa di Palu’ dove si è tenuto il rosario DIENNEFOTO

«È stata la mamma migliore che si potesse avere». Teresa Scavelli e il figlio Giuseppe sono praticamente cresciuti insieme: lei era una ragazzina quando è rimasta incinta del suo primo figlio, aveva quindici anni. «Era molto giovane, è vero, ma è stata meravigliosa, con me e con i miei fratelli», racconta lui. Dopo Giuseppe infatti Teresa e Salvatore Elia, il marito, hanno avuto Simone, che oggi ha 28 anni e Sarah, 24, che studia all’università. Teresa ha aspettato che i figli crescessero, prima di partire quattro anni fa per la Svizzera. Una decisione presa in famiglia, tutti insieme, e legata a questioni economiche. «Prima di emigrare mia mamma si occupava delle pulizie nell’ospedale di Bovolone», ricorda il figlio, «ma a un certo punto lo stipendio era calato. Restava però il mutuo da pagare, oltre alle tasse universitarie per mia sorella, e c’è stata quindi la necessità di avere più entrate in famiglia». UN RITORNO. In Svizzera, proprio a Sankt Gallen, vicino al lago di Costanza, Teresa era nata 46 anni fa. «Mio nonno era emigrato», racconta il ragazzo, «e in quell’area del Paese sono rimasti diversi parenti dalla parte di mia nonna. Poi la mamma è tornata in Calabria, e oltre trent’anni fa si è trasferita a Palù», dove sono nati e cresciuti i figli. E dove lei ha creato parecchi legami con le altre mamme, che ritrovava ogni volta che tornava. «Era venuta alcuni giorni a dicembre», racconta Giuseppe, «poi a causa del Covid non siamo riusciti a vederci per mesi. Era tornata per pochi giorni a luglio, e a Ferragosto ero andato a trovarla io». In questi quattro anni Teresa aveva potuto contare sull’appoggio di alcuni familiari che erano rimasti a vivere in Svizzera. Gli stessi che hanno aiutato Giuseppe e suo papà nei giorni scorsi quando, avvisati dell’omicidio, sono dovuti partire in fretta e furia per Sankt Gallen. LA TELEFONATA. L’omicidio è avvenuto mercoledì a mezzogiorno, ma la notizia a Oppeano, dove Salvatore e Teresa avevano comprato casa una decina di anni fa, è arrivata solo a mezzanotte. «Mia mamma faceva la “Mary Poppins“ nella casa di due professionisti italiani», spiega Giuseppe, «si trovava bene, adorava quei bambini. E, come ha sempre fatto nella sua vita, ha voluto proteggere i più deboli, sacrificandosi». Facendo da scudo ai bimbi, proteggendoli dalla furia dell’uomo che era entrato in quella casa, e perdendo la vita. «La polizia ha cercato di raggiungere i familiari», prosegue il figlio, «e ha rintracciato i nostri parenti che vivono in Calabria che, a loro volta, hanno avvisato noi. Io e mio papà siamo subito partiti in auto». Giuseppe non ha voluto occuparsi del riconoscimento della donna, «non ho voluto vedere come era stata ridotta», ammette. Ma è stato costretto a portare sulle spalle, con Salvatore, tutto il peso della trafila burocratica. IL RICORDO. «In paese Teresa ha lasciato un bellissimo ricordo», ammette il sindaco di Palù Gianni Brigo, che ha avuto modo di parlare con diversi compaesani «che l’avevano conosciuta negli anni in cui i tre figli frequentavano le scuole qui a Palù e il catechismo in chiesa: una donna che si è sempre data tanto da fare per i suoi ragazzi, una famiglia seria e molto dignitosa», dichiara. L’ULTIMO SALUTO. Il funerale di Teresa Scavelli verrà celebrato oggi pomeriggio alle 15, nella chiesa parrocchiale di Palù e il rosario per lei è stato recitato ieri sera, sempre nel tempio di Palù. Terminato il rito funebre, la donna verrà sepolta nel cimitero di Oppeano, dove aveva la residenza. • Ha collaboratoZeno Martini

Francesca Lorandi

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