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Due preti lasciano l’Unità pastorale

Sacerdoti che vanno, sacerdoti che vengono. C'è un doppio addio nell'Unità pastorale della Valtramigna. Lasciano le parrocchie soavesi il parroco emerito monsignor Luigi Verzè e il vicario don Mirco Cannavò. Il primo, prossimo agli 81 anni, rettore da sei del santuario della Madonna della Bassanella e presidente del comitato della Bassanella, lascia Soave dopo 13 anni: i primi sette da parroco e, da quando gli è subentrato don Stefano Grisi, da collaboratore di quest’ultimo. Andrà ad abitare nella canonica di Rosaro, assieme a due ex compagni missionari in Uruguay (dove fu inviato tra 1970 e il 1984): qui formeranno una nuova piccola comunità di preghiera ed accoglienza. «Si tratta di un nuovo progetto», spiega monsignor Verzè. «Saluterò le comunità dell'unità pastorale a metà settembre». Anche se un'intera serata del prossimo ottavario di preghiera della Madonna della Bassanella, che si terrà da ferragosto a fine agosto, sarà incentrata proprio sul servizio ministeriale che monsignor Luigi ha svolto a Soave. «Se da una parte questa notizia ci rattrista, dall’altra ci apre alla riconoscenza per il tanto bene seminato tra noi», assicura il parroco di Soave don Stefano Grisi, «in particolare attraverso l’accompagnamento spirituale. Ci conforta il fatto che la sua nuova esperienza pastorale sia un grande dono per la Chiesa veronese». A settembre se ne andrà anche il vicario parrocchiale, il ronchesano don Mirco Cannavò, ordinato sacerdote nel 2016, che il vescovo, monsignor Giuseppe Zenti ha scelto come nuovo parroco della duplice parrocchia di Sant'Anna dei Boschi e di San Marco dei Boschi, le due chiese di Boschi Sant'Anna. Lascia Soave dopo sei anni, uno trascorso da diacono e cinque da curato. «Per lui è una nuova responsabilità della quale siamo certi che sarà più che all’altezza, viste le qualità umane e spirituali con le quali ha arricchito le nostre comunità», assicura il parroco don Grisi. «Anche se eravamo preparati all’eventualità perché i tempi erano maturi, è sempre duro il distacco, perché dopo sei anni vissuti in armonia, in amicizia e collaborazione, ci si lega e ci si affeziona tanto», confessa don Stefano. «Ma siamo consapevoli che costituisca un bene per la nostra diocesi il suo nuovo incarico». Al suo posto, giungerà da Cerea come nuovo vicario parrocchiale dell'unità pastorale soavese don Giulio Ambrosi, 33 anni, originario di Casaleone, ordinato sacerdote nel 2014, attualmente curato a Cerea. «Ringraziamo il Signore perché non fa mancare la cura pastorale alle nostre comunità parrocchiali», rimarca il parroco dell'Unità pastorale della Valtramigna, «e in particolare un riferimento sicuro per i nostri giovani. Nel calcio c’è il valzer delle panchine: passaggi da una squadra all’altra in base ai risultati conseguiti o non conseguiti, oppure attratti da più allettanti interessi economici. Nella Chiesa non avviene così. Il grande numero di avvicendamenti che quest’anno interessa la nostra diocesi è unicamente finalizzato al bene di tutta la Chiesa veronese». Z.M.

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