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A MONTEFORTE D'ALPONE

Due positivi a scuola e tamponi in ritardo: la protesta dei genitori

La fase di analisi dei tamponi in un laboratorio
La fase di analisi dei tamponi in un laboratorio
La fase di analisi dei tamponi in un laboratorio
La fase di analisi dei tamponi in un laboratorio

 In classe nonostante la positività di un alunno e di un docente e un tampone programmato a una settimana dalle accertate positività. Sono queste le ragioni che nel fine settimana hanno scatenato la protesta di alcuni genitori di alunni della primaria Anzolin di Monteforte d’Alpone  (Verona) dove, giovedì pomeriggio, sono state verificate le positività.

 

Due le sezioni della classe ed il caso positivo tra gli alunni ha riguardato solo una di queste: l’insegnante, invece, gravita su entrambe. La comunicazione a tutte le famiglie delle due sezioni della classe è partita già giovedì sera, ma molti genitori si aspettavano anche che la sezione dove è stata registrata la positività il giorno dopo non tornasse sui banchi. Invece, così non è stato: sanificazione potenziata e mascherina addosso per tutto il tempo scuola, anche stando seduti al banco, ma tutti regolarmente in classe.

 

Alcuni genitori hanno preso quindi contatti con il 1500, il numero di pubblica utilità sul Covid-19: «Ci hanno detto che basta una positività per far scattare la quarantena», spiegano. Giuseppe Boninsegna, dirigente dell’Istituto comprensivo di Monteforte d’Alpone, chiarisce invece che «il riferimento è l’allegato 1 dell’Ordinanza 105 del Presidente della Giunta regionale secondo il quale la positività di un alunno fa scattare misure aggiuntive e mascherine sempre addosso. Avevamo un alunno positivo, ma anche un docente e sul da farsi serviva attendere, come previsto e come avevo comunicato alle famiglie, le indicazioni del Servizio di igiene e sanità pubblica. Quando, venerdì pomeriggio, ci sono state date, prevedendo cioè la quarantena a casa per la classe della doppia positività, le abbiamo prontamente girate alle famiglie assieme alle date comunicateci dal Sisp per l’effettuazione dei tamponi ai bambini».

 

Da ieri, perché il sabato quelle classi non seguono lezioni, la sezione del bimbo positivo è in quarantena a casa ed è partita la didattica a distanza. A scuola sono tornati regolarmente i bambini dell’altra sezione. Per tutti, i tamponi sono stati programmati per dopodomani all’Unità speciale di continuità assistenziale (Usca) dell’ospedale Fracastoro di San Bonifacio. «Ma come è possibile?», protestano i genitori. «Una settimana di incertezza e di rischio! Molti di noi hanno situazioni familiari fragili per le quali una positività trascurata potrebbe avere un impatto devastante»

 

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