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Dopo il rogo, i volontari sono già al lavoro

I volontari nel capannone dove si è sviluppato il disastroso incendioQuel che resta dei due mezzi della Protezione civile dopo l’incendio nella sede di Tregnago
I volontari nel capannone dove si è sviluppato il disastroso incendioQuel che resta dei due mezzi della Protezione civile dopo l’incendio nella sede di Tregnago
I volontari nel capannone dove si è sviluppato il disastroso incendioQuel che resta dei due mezzi della Protezione civile dopo l’incendio nella sede di Tregnago
I volontari nel capannone dove si è sviluppato il disastroso incendioQuel che resta dei due mezzi della Protezione civile dopo l’incendio nella sede di Tregnago

Appena partiti i vigili del fuoco, i volontari della Protezione civile e antincendi boschivi di Tregnago, colpiti dal disastroso incendio che ha distrutto due mezzi costosi e reso inservibile gran parte della dotazione custodita nel capannone che fungeva da sede e deposito, si sono messi all’opera per riparare la serranda d’accesso e mettere in sicurezza da furti e vandalismi quanto si è salvato. I DUE MEZZI incendiati, il Land Rover Defender, da cui è partito l’incendio, e il Nissan pickup che gli era affiancato ed è stato coinvolto nelle fiamme, sono stati trasportati all'esterno del capannone e sono irrecuperabili. L'interno della sede è tutto annerito dai fumi e coperto di una coltre di fuliggine nera causata dalle parti in plastica e dagli pneumatici dei due mezzi andati a fuoco: la povere si è depositata ovunque, sulle travi, sui mobili, sul pavimento, impregnando indumenti, attrezzature, utensili. Il capannone, costruito dai militari negli anni Sessanta, ma con criteri antisismici e di resistenza, con numerose colonne e tiranti in ferro fra le pareti, non sembra aver subito danni strutturali tali da pregiudicarne la stabilità, comunque il sindaco Simone Santellani ha già predisposto un sopralluogo dei tecnici comunali che da lunedì verificheranno eventuali danni che potrebbe aver compromesso l’agibilità dell'edificio. La notizia dell’incendio ha mosso numerosissime attestazione di solidarietà da parte delle varie amministrazioni degli enti pubblici, delle associazioni ma anche di singoli cittadini che hanno manifestato vicinanza. SOLIDARIETÀ è stata garantita al presidente Paolo Guzzo dai colleghi dei gruppi antincendi boschivi che si sono offerti di collaborare per garantire il servizio e un mezzo attrezzato idoneo per permettere al gruppo tregnaghese di essere presente con tutti gli altri alle varie chiamate di soccorso. Hanno telefonato e portato la propria solidarietà il presidente della Provincia Manuel Scalzotto, tutti i sindaci di valle, il presidente del Bim Adige Franco Rancan, i consiglieri provinciali Cristian Brunelli e Albertina Bighelli, che ha la delega alla Protezione civile, tutti loro garantendo da subito che, per quanto di loro competenza e possibilità, faranno la propria parte. «Ho contattato i tecnici provinciali e organizzato un sopralluogo sui luoghi dell'incendio per i primi giorni della settimana prossima», rivela il sindaco Simone Santellani, «e sulla base di quanto rilevato organizzeremo i lavori di messa in sicurezza e individueremo le soluzioni migliori per ottenere i mezzi per garantire l'operatività del gruppo e la sistemazione di una nuova sede che funzioni da centro logistico e operativo». LE CONDIZIONI potrebbero essere favorite dalla prossima acquisizione da parte del Comune dei tre capannoni adiacenti a quello della Protezione civile, tramite permuta con l'Agenzia del Territorio. «La nostra idea, condivisa con il gruppo di Protezione civile», aggiunge il sindaco, «è che a mano a mano che si avanzerà con la pulizia e il ripristino delle attrezzature salvate dall’incendio, queste possano essere trasferite nei magazzini vicini. L’urgenza ora è di strutturare un progetto di adeguamento dell’immobile per essere utilizzato come magazzino e centro logistico della Protezione civile. Avremmo voluto farlo con più calma, ma purtroppo gli accadimenti ci costringono a progettare fin da subito una struttura adeguata e permanente», ammette il primo cittadino. «I danni sono rilevanti, ma abbiamo l'entusiasmo per ripartire: faremo la nostra parte di amministratori, ma chiediamo il sostegno di enti e istituzioni superiori, con i quali desideriamo collaborare per cercare di far ripartire uno dei gruppi che meglio funziona a livello provinciale, numeroso e ben collaudato, che ha sempre dimostrato volontà e capacità nelle situazioni di emergenza». «Sono fiducioso che la forza dei volontari, la collaborazione degli enti, la vicinanza dei cittadini, faranno un modo che l'attività del gruppo riparta velocemente e sia ancora più efficace di prima», conclude il sindaco. •

V.Z.

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