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«Donare per sport»: spot degli atleti per l’Avis

Porta Verona illuminata di rosso  dall’Avis per promuovere la donazione del sangue
Porta Verona illuminata di rosso dall’Avis per promuovere la donazione del sangue
Porta Verona illuminata di rosso  dall’Avis per promuovere la donazione del sangue
Porta Verona illuminata di rosso dall’Avis per promuovere la donazione del sangue

In occasione della «Giornata mondiale del dono del sangue», che ricorre domani, non solo l’Avis comunale di Soave ha deciso di colorare di rosso Porta Verona, a ricordare il sangue che costantemente offrono i donatori, ma lo storico ingresso al borgo murato avrà l’apertura che sarà «dipinta» anche gialloblù, azzurro e rossoblù. Saranno i colori sociali delle federazioni e delle società sportive che hanno aderito al progetto denominato «Donare per sport», appena ideato e lanciato dall’Avis comunale di Soave. Le prime ad aderire sono state le ragazze della nazionale di pallavolo femminile sorde che, in occasione del primo raduno annuale, in preparazione dei prossimi mondiali di categoria, hanno realizzato un video messaggio per ricordare quanto sia importante donare il sangue. In ambito calcistico, i rossoblù Mattia Pessot e Andrea Delcarro, donatori della Virtus Verona, reduci dall’impresa di contribuire a portare la loro squadra ai play off del campionato di serie C, hanno sottolineato che ogni donazione è equivalente a salvare una vita. I biancorossi dell’Atletico Soave invece hanno scritto un post, ricordando che tutti possono entrare nella grande squadra dell’Avis. Tornando in azzurro, la donatrice soavese Elisa Molinarolo, fresca del nuovo record personale di salto con l’asta, ha invitato tutti «a fare un salto di qualità e a diventare donatori». Le azzurrine under 18 di softball, in raduno a Bussolengo, hanno sottolineato, invece, che al raggiungimento della maggiore età si può iniziare a donare. Il neocampione italiano paralimpico di tennistavolo Federico Crosara, ha confermato che chi dona è già un campione. Al primo allenamento in vista delle semifinali, i cestisti Guido Rosselli, Brian Sacchetti e Davide Guglielmi, della Scaligera Basket, hanno infine sottolineato che ogni volta che si dona si salva una vita, che il sangue non si può fabbricare in laboratorio, ma si può solo donare e chi pratica sport è un potenziale donatore perché è una persona sana. «Ringrazio tutte le società e gli atleti che hanno aderito a questa campagna promozionale: si sono dimostrati tutti dei veri campioni della solidarietà», ha detto il presidente dell’Avis soavese Luciano Ambrosini. «Anche le ragazze del Chievo woman, appena conquistata la permanenza in serie B, non hanno voluto essere da meno e alcune di loro hanno deciso di diventare donatrici. Questo è lo sport che ci piace», ha concluso soddisfatto. •. Z.M.

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