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Doccia fredda sulla scuola E i sindaci lanciano l’Sos

Attilio Dal Cero durante la sanificazione del municipio di MontecchiaLorenzo Ruggeroni, sindaco di Roncà, nel suo ufficio in municipio
Attilio Dal Cero durante la sanificazione del municipio di MontecchiaLorenzo Ruggeroni, sindaco di Roncà, nel suo ufficio in municipio
Attilio Dal Cero durante la sanificazione del municipio di MontecchiaLorenzo Ruggeroni, sindaco di Roncà, nel suo ufficio in municipio
Attilio Dal Cero durante la sanificazione del municipio di MontecchiaLorenzo Ruggeroni, sindaco di Roncà, nel suo ufficio in municipio

Il dirigente scolastico invitato ad aprire la mobilità, due scuole primarie e due secondarie di primo grado in piena riorganizzazione alla vigilia della riapertura più difficile dal dopoguerra e un anno scolastico che, salvo dietrofront, sarà senza dirigenza e segreteria: tutto perché mancano all'appello dieci iscritti all'Istituto comprensivo di Montecchia di Crosara e Roncà che, così, viene soppresso. La notizia è arrivata solo qualche giorno fa ed è stato un vero e proprio choc «soprattutto perché», come spiega Attilio Dal Cero, sindaco di Montecchia, «verso fine anno avevo avuto rassicurazioni, da parte di alcuni funzionari regionali, che la cosa sarebbe stata sospesa anche perché, stando alle informazioni di anagrafe, con l'anno prossimo dovremmo tornare in carreggiata». Invece una doccia gelata, «due volte traumatizzante perché passi che ci avevo messo la faccia, è impensabile trovarci senza dirigenza proprio nel momento di fortissima difficoltà legata al post Covid-19». Non meno furioso è Lorenzo Ruggeroni, sindaco di Roncà: «Con l'emergenza si è prororogata qualunque cosa e far saltare la dirigenza in un anno disgraziato come questo è follia pura! Dieci bambini in meno sono un problema inderogabile laddove sono state riconosciute deroghe praticamente su tutto? Ma dove sta il buon senso? Mi sono già attivato con il Prefetto di Verona Donato Cafagna e a brevissimo col collega di Montecchia riproporremo la richiesta di deroga che avevamo mandato prima del Covid-19». Claudio Fregni, che solo a settembre scorso aveva assunto la dirigenza dell'Ic di Montecchia e Roncà, mette in fila i dati: «Le iscrizioni sono andate bene, ne abbiamo registrate 590 e abbiamo confermato due sezioni in tutte le classi, ma per il tetto dei 600 alunni l'Istituto comprensivo risulta sottodimensionato. Ci siamo spesi moltissimo per accogliere le richieste delle famiglie e a settembre, alla scuola media di Montecchia, grazie a una complicata riorganizzazione partiremo con una prima media tradizionale ed una che farà lezione dal lunedì al venerdì e abbiamo sempre potuto contare sulla collaborazione dei due Comuni. Ci eravamo attivati tutti per tempo per ottenere una deroga», spiega il dirigente, «ma qui non c'è più il mio posto». A giocare a sfavore, nella partita iscrizioni, sembrerebbe essere stato il fattore mobilità: «C'è un 20% di famiglie che fa la differenza: a fronte delle indicazioni rassicuranti dell'anagrafe, ci siamo dovuti confrontare con un numero consistente di trasferimenti di nuclei di origine straniera in altri Paesi ma anche con una certa mobilità da parte di famiglie originarie della Val d'Alpone», spiega Fregni, «che per questioni di vicinanza o comodità sui percorsi per il lavoro hanno iscritto i figli a Gambellara, nel caso delle scuole di Roncà, o a Monteforte nel caso di quelle di Montecchia. Questa incertezza pesa anche sulle proiezioni dei prossimi anni». Anche per questo il sindaco Dal Cero col consigliere Patrizio Dal Cero sono da tempo al lavoro per provare ad affrontare con la parrocchia di Montecchia e il Comitato di gestione della scuola dell'infanzia paritaria Monsignor Beggiato la possibile trasformazione in scuola pubblica: il suo inserimento nell'Istituto comprensivo metterebbe a disposizione numeri in grado di salvaguardare la sua esistenza. «C'è stato un impegno espresso dal parroco a valutare la cosa», dice il primo cittadino, «e organizzeremo in tempi brevi un incontro tecnico per valutare la fattibilità della cosa». Nei mesi di lavoro che hanno messo insieme dirigenti e sindaci sul tavolo era finita anche l'ipotesi che le scuole di Montecchia venissero aggregate all'Ic di San Giovanni Ilarione-Vestenanova e quelle di Roncà all'Ic di Monteforte d'Alpone ma non è stata questa la strada prescelta. A oggi di certa c'è solo la mobilità di Fregni: nessuna indicazione, invece, sul dirigente reggente che, salvo nuovi provvedimenti, gli subentrerà aggiungendo le scuole di Montecchia e di Roncà a quelle in cui è titolare. •

Paola Dalli Cani

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