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L'incidente sul lavoro di Zevio

Davide, morto precipitando dal tetto
«Non aveva legato l'imbragatura»

L'incidente sul lavoro di Zevio
Davide Domaschi con la sua compagna al  raduno delle Ferrari
Davide Domaschi con la sua compagna al raduno delle Ferrari
Infortunio sul lavoro a Zevio (video Dienne)

 Il suo sogno erano i bolidi del Cavallino rampante e lo aveva coronato comprandosi una Ferrari da strada modello 348. Davide Domaschi, 54 anni, scomparso ieri mattina a Zevio in un drammatico incidente sul lavoro, viveva con la moglie dal 2004 in via Marinetti, nel quartiere Bambare. In precedenza abitava a Colognola ai Colli. Nel 1993 aveva sposato Susanna, una bella signora di origini ungheresi. L’altra sua casa era il bar Europa, lungo la regionale 11, sede della Scuderia Ferrari Club di Caldiero, 240 aderenti in tutto, di cui era diventato presidente nel 2017.

Davide si spendeva ogni anno, per organizzare in maggio a Caldiero il raduno Ferrari, con un percorso a fine benefico: il ricavato delle manifestazioni andava in beneficenza alla Uildm di Verona, Unione italiana lotta alla distrofia muscolare. Quest’anno il raduno era saltato a causa della pandemia, ma Davide stava già organizzando quello del prossimo anno.

 

Davide Domaschi con la sua compagna al  raduno delle Ferrari
Davide Domaschi con la sua compagna al raduno delle Ferrari

 

 In paese Domaschi è molto conosciuto per la sua passione automobilistica, ma soprattutto perchè con le sue «rosse» era sempre pronto ad intervenire alle manifestazioni e alle iniziative solidali.

Manuel Tezza, titolare della Fm coperture snc di San Martino Buon Albergo: «Era tornato al lavoro lunedì dopo aver trascorso una vacanza in Ungheria con la sua compagna». Resta il mistero sul perchè il suo operaio non avesse agganciato l’imbragatura al sostegno prima di incamminarsi sul tetto in amianto: «È accertato che non era legato e tutti noi non riusciamo a capire il perchè».

 

Il ricordo di Davide Domaschi sul giornale in edicola

Zeno Martini

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