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Dalla fine della guerra alla voglia di riscatto

La maestra Eleonora Bellero con la vicesindaca Alice Zago e il suo ultimo libro
La maestra Eleonora Bellero con la vicesindaca Alice Zago e il suo ultimo libro
La maestra Eleonora Bellero con la vicesindaca Alice Zago e il suo ultimo libro
La maestra Eleonora Bellero con la vicesindaca Alice Zago e il suo ultimo libro

Si intitola «Pennellate di episodi e ritratti» il libro, appena edito, della maestra scrittrice Eleonora Bellero, 91 anni, la nonna del paese e memoria storica di Soave. Si tratta della quarta pubblicazione in una decina d’anni per l’insegnante in pensione, che ha approfittato del lockdown per il coronavirus per raccogliere le idee su fatti, personaggi ed episodi del passato, stenderli e darli alle stampe. I soavesi che avranno l’opportunità di apprezzare le Pennellate di Bellero, riassaporeranno o scopriranno atmosfere di un paese durante e subito dopo l’ultima guerra mondiale. Un periodo duro e difficile, che ha da insegnare molto alla gente impegnata nella ripartenza di oggi. Nel testo dell’autrice soavese, viene descritto molto puntualmente, per esserne stata partecipe, il Circolo studentesco soavese, ideato da Nino Signorini, negli anni tra il 1948 e il ’50. Il circolo raccoglieva tutti gli studenti del paese, delle superiori ed universitari, una ventina di persone in tutto, che si ritrovavano alla locanda Tre Garofani per incontri culturali e di approfondimento sociale. Bellero descrive la dozzina di giovani soldati tedeschi che tra il 1943 e il ’45 vissero nella scuola elementare Ippolito Nievo, requisita e trasformata in caserma. Uno di loro, nel 1944, venne ammazzato al Tiro a segno dal comandante delle SS di stanza a Soave, per aver inveito contro il terzo Reich e contro Hitler, dopo aver perso i genitori durante un bombardamento. Il comandante delle SS prima gli ordinò di scavarsi la fossa e poi gli sparò. Quindi Bellero propone una testimonianza diretta dell’arciprete don Lodovico Aldrighetti, catturato dalle brigate nere di Soave e deportato per otto mesi nel campo di concentramento di Dachau, come prigioniero politico. Don Aldrighetti fu una figura fondamentale e punto di riferimento per i soavesi durante il conflitto e nell’immediato dopoguerra. Come per i tre libri precedenti, anche l’ultimo è a disposizione nella biblioteca di Soave. Eleonora Bellero ha iniziato a scrivere le sue memorie nel 2011, con il racconto «Giuseppe Guadin (El nono Bepo)». Quindi si è cimentata nei «Racconti» e un paio d’anni fa ha scritto le «Stagioni della vita», narrando vicende e luoghi soavesi della civiltà contadina. «Eleonora ha vissuto in un contesto culturale, economico e sociale molto diverso da quello attuale, ma proprio per questo da scoprire», sottolinea la vicesindaca delegata alla cultura Alice Zago, prima lettrice del nuovo libro. «Parla della sua esperienza di studentessa prima e di insegnante poi. Racconta di persone e fatti che hanno segnato la sua lunga vita». Un augurio di ripartenza in questo 2 giugno di festa. •

Zeno Martini

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