<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Cesare taglia il traguardo dei cent’anni Festa con sua moglie conosciuta nel ’44

Cesare Bottura con i suoi familiari e la torta dei cent’anni
Cesare Bottura con i suoi familiari e la torta dei cent’anni
Cesare Bottura con i suoi familiari e la torta dei cent’anni
Cesare Bottura con i suoi familiari e la torta dei cent’anni

Fra i residenti di San Giovanni Lupatoto c’è un centenario maschio, che ha preceduto di qualche mese Giuseppe Righetti ed è pure lui alla Pia Opera Ciccarelli. È Cesare Bottura, nato a Sona il 21 febbraio 1920 e proprio in quella data nella residenza Roseto della Pia Opera c’è stato un momento di grande festa con l’ospite, ben felice di festeggiare il poco abituale traguardo. Tra l’altro ha avuto la fortuna di farlo al fianco della moglie Marcellina, anche lei ospitata nella medesima casa per anziani, A festeggiarlo, insieme ai familiari, c’erano il sindaco di San Giovanni Lupatoto Attilio Gastaldello e l’assessore al cerimoniale, Luisa Meroni, che si sono fatti portavoce degli auguri della comunità lupatotina. Come da tradizione, l’amministrazione comunale gli ha donato, in occasione della ricorrenza, una copia del suo atto di nascita racchiuso in una cornice. La figlia Chiara ha raccontato all’assessore Meroni la vita del padre: «Nato a Sona ed orfano di padre già all'età di tre anni, viene cresciuto dalla mamma che si trasferisce con il suo unico figlio a Verona per lavorare nella trattoria Valbusa in corso Porta Nuova. Studia all'Istituto don Calabria, partecipa alla guerra sul fronte francese e su quello greco albanese, dove si ammala gravemente di pleurite e torna a Verona. Dal 1943 lavora al Comune di Verona all'ufficio anagrafe e fino alla fine della guerra collabora con la Missione militare italiana che operava nell'Italia nazifascista con compiti di ausilio alla resistenza e di informazione militare». Nel 1944, passeggiando per via Mazzini a Verona per cercare belle ragazze da invitare a ballare, Cesare conobbe Marcellina, sua futura moglie con cui convolò a nozze nel 1946 e dalla quale ebbe due figlie, Serena e Chiara. Cesare Bottura ha lavorato come dipendente del Comune di Verona fino al 1979 prima all'Anagrafe, poi come segretario alla scuola Paolo Caliari, ancora come responsabile al distaccamento di Cadidavid e infine nuovamente all'Anagrafe. Da sempre appassionato di disegno e pittura ha dipinto centinaia di quadri ad olio, principalmente vedute di Verona e provincia, ama molto la musica e, ovviamente il ballo, al punto che poco prima di Natale si è esibito in un tango figurato. Il centesimo compleanno di Cesare Bottura, interrompe a San Giovanni Lupatoto una lunga tradizione di centenarie e fa sì che dopo molti anni a spegnere le fatidiche 100 candeline sia un uomo. Chiara Bottura aveva scritto al nostro giornale segnalando di aver contattato il municipio di Verona per chiedere se, in concomitanza con il compleanno del padre, non fosse possibile avere la visita di un inviato del Comune di Verona per fargli gli auguri. «Lui ci terrebbe tanto avendo lavorato come dipendente comunale per 40 anni, soprattutto in anni piuttosto importanti, come l'immediato dopo guerra», ha scritto la signora, «ma l'incaricato che mi ha risposto ha detto che il Comune di Verona non farà nulla, perché il papà da sei mesi non è più residente a Verona essendo entrato in casa di riposo a San Giovanni Lupatoto». Ha rimediato San Giovanni Lupatoto. •

Renzo Gastaldo

Suggerimenti