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Cartello stradale rubato per regalo

Il carabiniere con il cartello sottratto dai giovani ora denunciatiLa rotatoria tra via Santi e via Musi
Il carabiniere con il cartello sottratto dai giovani ora denunciatiLa rotatoria tra via Santi e via Musi
Il carabiniere con il cartello sottratto dai giovani ora denunciatiLa rotatoria tra via Santi e via Musi
Il carabiniere con il cartello sottratto dai giovani ora denunciatiLa rotatoria tra via Santi e via Musi

Sembra stia prendendo piede nel veronese una nuova «moda»: sottrarre cartelloni stradali per trasformarli in regali in occasione di compleanni di amici. Questa moda, oltre ad essere dispendiosa per le tasche dei cittadini costretti attraverso i Comuni a sborsare altri soldi per rimpiazzarli, può divenire realmente pericolosa per la sicurezza degli utenti della strada. Questo fenomeno si è verificato anche nel comune di Caldiero dove tre giovani, invitati al compleanno di un loro amico trentenne, hanno pensato bene di appropriarsi di un cartello di obbligo di limite di velocità a 30 km orari presente in via Musi. L’episodio da subito è stato denunciato ai Carabinieri dal Sindaco di quel Comune, non tanto per il danno erariale quanto per il pericolo che la mancanza di tale segnaletica potesse creare ai conducenti. In quel tratto di strada, infatti, gli automobilisti sarebbero rimasti ignari dei limiti di velocità con il rischio di incorrere in pesanti sanzioni loro malgrado. Si tratta di una via peraltro parecchio frequentata per la presenza di numerose abitazioni e attività. Grazie alla tempestività ed alla sinergia tra i Carabinieri Stazione di Colognola ai Colli e l’Amministrazione comunale, veniva individuata la vettura utilizzata dai tre giovani per compiere la «bravata». Identificati quindi dai Carabinieri i tre coetanei del festeggiato, ammettevano subito le loro responsabilità, permettendo anche il recupero del cartello poi posto sotto sequestro. I tre amici si sono resi conto dell’errore commesso, si sono scusati per il furto del cartello e sono stati deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria. •

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