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sos nelle residenze per anziani

Caro bollette, rischio aumenti fino a 400 euro nelle Rsa

Spese folli per luce e gas, inflazione. Votata in Consiglio a San Martino una mozione che impegna a chiedere la riunione della conferenza dei sindaci Ulss 9 per affrontare il problema
Le strutture per anziani cercano nuovi finanziamenti contro il caro bollette per non incidere sulle rette
Le strutture per anziani cercano nuovi finanziamenti contro il caro bollette per non incidere sulle rette
Le strutture per anziani cercano nuovi finanziamenti contro il caro bollette per non incidere sulle rette
Le strutture per anziani cercano nuovi finanziamenti contro il caro bollette per non incidere sulle rette

Le case di riposo e i centri per disabili del Veronese stanno andando in «profondo rosso» a causa degli incrementi delle bollette energetiche e degli effetti dell’inflazione. Un fatto che rischia di essere fonte di incrementi delle rette a carico delle famiglie fino a 400 euro al mese e di un possibile default delle strutture. La situazione è emersa nell’ultimo Consiglio comunale di San Martino Buon Albergo, martedì, e già da domani verrà posta sul tavolo degli organismi che riuniscono i sindaci scaligeri.

La mozione

A far diventare un caso amministrativo le difficoltà economiche dei Centri servizi residenziali e semiresidenziali è stata una mozione presentata dal gruppo di opposizione San Martino Civica, mozione che, dopo una modifica chiesta dalla maggioranza, è stata votata all’unanimità dall’assemblea. Presupposti: «I costi per l’energia elettrica sono aumentati tra giugno e luglio del 63 per cento mentre rispetto a luglio 2020 l’aumento è stato del 1.061 per cento». Inoltre: «L’aumento medio del gas negli ultimi due mesi è stato del 60 per cento, negli ultimi 12 mesi gli importi sono triplicati».

La mozione impegna il sindaco Giulio Furlani a chiedere un incontro urgente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 9 che dovrà poi agire nei confronti della Regione affinché arrivino aiuti straordinari ai Centri per anziani e disabili e vengano attuati piani strutturali di riequilibrio delle spese conseguenti agli aggiornamenti dei contratti di lavoro. Operazioni che devono essere affiancate alla riforma delle Ipab e a iniziative normative volte a migliorare le altre strutture. Oltre a questo, la mozione del Consiglio comunale invoca la sospensione di eventuali commissariamenti legati a possibili casi di disavanzi dovuti al Covid prima e ora agli aumenti delle bollette.

Conti in rosso

«Solo per quanto riguarda le case di riposo, in Italia il 79 per cento ha chiuso il primo semestre con i conti in rosso e ora c’è il rischio che questa situazione si riversi sulle famiglie con aumenti per centinaia di euro al mese della rette», ha detto Simone Madinelli, capogruppo di San Martino Civica. Il sindaco Furlani ha replicato spiegando che già domani sottoporrà la questione all’esecutivo dei sindaci degli ex-distretti 1 e 2 e la riproporrà nel successivo comitato di lunedì. «Il problema c’è e va affrontato», ha poi commentato a Consiglio finito.

Confermano la forte preoccupazione i rappresentanti di Case di riposo e Centri per disabili. Stefano Facci, presidente Uneba (associazione che riunisce un centinaio di strutture venete di derivazione religiosa, di cui molte nel veronese), spiega: «L’incremento delle bollette è così rilevante che se non ci saranno interventi esterni le strutture saranno costrette a aumentare le rette per pareggiare i conti. Le realtà nostre associate hanno già affrontato due anni difficili a causa della pandemia, con calo di ospiti e perdite, e ora non possono affrontare incrementi stratosferici delle spese», spiega. «Abbiamo già fatto presente la situazione sia a livello nazionale che locale, spiegando che, in assenza di interventi, la situazione diverrà molto difficile», conclude.

Luca Fiorin

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