<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Carico di rifiuti gettato nel vajo

I rifiuti buttati nel vajo Tolotti probabilmente da uno svuota cantine senza scrupoli Davide Trevisan, consigliere delegato all’ambiente  FOTO PECORA
I rifiuti buttati nel vajo Tolotti probabilmente da uno svuota cantine senza scrupoli Davide Trevisan, consigliere delegato all’ambiente FOTO PECORA
I rifiuti buttati nel vajo Tolotti probabilmente da uno svuota cantine senza scrupoli Davide Trevisan, consigliere delegato all’ambiente  FOTO PECORA
I rifiuti buttati nel vajo Tolotti probabilmente da uno svuota cantine senza scrupoli Davide Trevisan, consigliere delegato all’ambiente FOTO PECORA

Il Vajo Tolotti ridotto a discarica: lo hanno scoperto di primissima mattina alcuni dei residenti della contrada omonima che scendevano lungo via Rio Albo per recarsi al lavoro. A rendere visibile il grave episodio è stata la copiosa quantità di immondizia sparsa sulla strada, probabilmente persa dal mezzo che ha fatto lo scarico abusivo. Provvidenza, secondo i residenti, perché diversamente sarebbe stato quasi impossibile accorgersi che lungo i 20 metri della scarpata ai cui piedi scorre un affluente del Rio Albo qualcuno aveva scaricato di tutto, probabilmente ribaltando il cassone di un camioncino. «In passato questa zona isolata era stata utilizzata nello stesso modo», dice Davide Trevisan, consigliere delegato all’ambiente, «e confermo che sul fondo ci sono vecchi grossi elettrodomestici. Il loro recupero è ostico, avevamo provato a ipotizzare un intervento in occasione delle bonifiche che lo scorso inverno avevano riguardato il vajo vicino, ma l’area è quasi inaccessibile». A ciò che già c’era, ieri si è aggiunto un materasso e quintali di rifiuti di tutti i tipi: giocattoli, capi di abbigliamento, rifiuti domestici, stoviglie, bollette, documenti, corrispondenza. «Ci sono nomi e cognomi, ricorre con maggiore frequenza quello di una donna di Montecchio Maggiore e il tipo di rifiuti fa pensare a materiale da buttare per un trasloco. Credo che l’intestataria dei documenti sia all’oscuro», immagina Trevisan, «e che sia vittima di questo fatto esattamente come lo è il proprietario del versante trasformato in discarica. Credo che responsabile di questa cosa sia un improvvisato operatore di sgombero cantine che ha pensato di guadagnare facilmente soldi. Tanti rifiuti potevano essere differenziati e portati in qualsiasi isola ecologica ma così qualcuno ha fatto prima». Alla pulizia della strada provvederà il Comune ma i rifiuti dovranno essere custoditi per ragioni di giustizia: «Abbiamo avvisato i carabinieri che hanno effettuato un sopralluogo: grazie ai documenti credo risaliremo ai responsabili di questo fatto inaccettabile che crea un danno enorme all’ecosistema e alle falde: per avere danno ambientale», rimarca Trevisan, «non è necessario che i rifiuti abbandonati siano pericolosi. Ogni materiale non naturale crea danno». La notizia ha fatto il giro del paese e in tanti hanno contattato Trevisan mettendosi a disposizione per aiutarlo a organizzare la bonifica. «Basta questo a dimostrare che gli autori dello scempio non possono essere persone della zona. Quando, con l’associazione Paleoathletica, abbiamo lanciato l’iniziativa Valdalpone green con cui vorremmo organizzare giornate ecologiche rivolte principalmente alla bonifica di siti naturalistici impervi, abbiamo raccolto enorme consenso anche dai paesi vicini. La strada sarà ripulita dal Comune, ma per vajo privato e corso d’acqua demaniale dovremo capire come muoverci dal punto di vista pratico e giuridico: il sito è sottoposto a indagine e quei rifiuti costituiscono corpo di reato. Capiremo nelle prossime settimane, anche su indicazione dei carabinieri e dell’avvocato che tutela il Comune, come muoverci. Faccio comunque tesoro di questa mobilitazione civica per la quale ringrazio di cuore i cittadini». •

P.D.C.

Suggerimenti