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San Bonifacio

Cane avvelenato salvato in extremis. Il colpevole lascia tracce

Lucky il cane avvelenato
Lucky il cane avvelenato
Lucky il cane avvelenato
Lucky il cane avvelenato

Lucky, cioè fortunato, di nome ma anche di fatto: a salvargli la vita, dopo aver ingerito una poltiglia che molto verosimilmente conteneva del topicida, è stato, l’altra mattina, a ridosso della pista lungo gli argini dell’Alpone a San Bonifacio, il pronto intervento prima della sua proprietaria e poi del veterinario.

A far la differenza in questo brutto episodio sarebbero però le tracce lasciate dall’autore del gesto e che già avrebbero portato ad individuare la sostanza tossica ingerita dal cane. Uscita di casa di buon mattino per far sgambare il pastore australiano di 4 anni di suo figlio, Daniela Fornaro si è accorta di un mucchietto di materiale indefinito ai piedi della rampa che sale sull’argine sinistro del torrente. Il cane, al guinzaglio, ci si è precipitato sopra, strattonando la donna. Lei lo ha fatto allontanare dal «boccone» e ha avuto la prontezza di rientrare subito a casa, poco distante, far vomitare il cane e correre dal veterinario. Il pronto intervento del medico ha scongiurato il decesso dell’animale.

«Lo ritengo un fatto grave sul quale non si può soprassedere. Ho raccolto quella poltiglia e anche ciò che Lucky aveva vomitato e ho portato tutto all’Istituto zooprofilattico per le analisi», racconta la donna. La verifica della sostanza, tuttavia, richiede giorni. Intanto la signora ha reso noto il fatto su Facebook chiedendo a chi sapeva qualcosa di aiutarla: «Con una modalità che ancora non mi è chiara, mi è arrivata la foto della busta di un topicida: mi sono fidata e mi sono precipitata dal veterinario. La terapia è stata adeguata», spiega.

L’aver attivato attraverso il veterinario tutta la procedura di legge, ha fatto scattare le segnalazioni anche al comando della Polizia locale per la tabellazione della zona con l’avviso della possibile presenza di esche avvelenate. Quanto all’avvelenatore «di tracce ne ha lasciate e gli chiedo di farsi avanti perché non mi fermerò».

Paola Dalli Cani

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