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Caldiero, è qui il mare dei veronesi

Come in riva al mare in una delle grandi vasche nuove delle Terme di Giunone FOTOSERVIZIO DI LUIGI PECORA
Come in riva al mare in una delle grandi vasche nuove delle Terme di Giunone FOTOSERVIZIO DI LUIGI PECORA
Come in riva al mare in una delle grandi vasche nuove delle Terme di Giunone FOTOSERVIZIO DI LUIGI PECORA
Come in riva al mare in una delle grandi vasche nuove delle Terme di Giunone FOTOSERVIZIO DI LUIGI PECORA

Dopo i primi due mesi di apertura delle antiche Terme di Giunone è già stata superata la soglia delle 100 mila presenze e addirittura gli abbonamenti sono aumentati, rispetto agli anni scorsi. Considerato ciò, il Consiglio di amministrazione dell’azienda ha deciso di premiare gli abbonati di quest’anno nella stagione prossima. Aperte a giugno, con un mese di ritardo rispetto al calendario ordinario a causa della pandemia, anche il meteo pareva remare contro la scelta del Cda di lavorare questa estate, nonostante molti impianti lo avessero fatto. La prima domenica di apertura ha piovuto e le Terme sono rimaste vuote. Poi, piano piano, le persone sono arrivate. Sabato 20 giugno si sono contati mille paganti e domenica 21 giugno 1.600. Nel mese di luglio è stata una marcia trionfale, specie nei fine settimana più caldi con le domeniche 5, 19 e 26 luglio nelle quali sono state registrate sopra le 3.500 presenze. «Nonostante l’inizio lento», spiega la presidente dell’azienda terme, Roberta Dal Colle, «dovuto al maltempo e un po’ alla diffidenza, l’obiettivo che ci eravamo prefissi prima dell’apertura è stato centrato. È aumentato il numero di famiglie presenti, non solo di Caldiero, ma provenienti da Verona, Illasi, Tregnago, Colognola, San Martino Buon Albergo, Lavagno e dalla Val d’Alpone. Tanto che gli abbonamenti sono aumentati, rispetto agli ultimi due anni, di circa il 10 per cento. Troveremo senz’altro la forma, o con uno sconto o con qualche altro benefit, nella prossima stagione estiva, per premiare la fiducia che ci hanno dimostrato questi affezionati utenti, in un periodo affatto semplice». «Se le famiglie sono aumentate», sottolinea Dal Colle, «è anche vero che manca quasi totalmente la fascia di utenza sopra i 65 anni per la paura del Covid, e sono assenti quasi tutti i ragazzini dei grest (sono venuti solo due Cer). Ma questi sono i numeri che ci attendevamo». «Vedremo come proseguirà la stagione, soprattutto dal punto di vista meteorologico», commenta la presidentessa dell’azienda speciale, «visto che la tipologia di frequentatori si è assestata. Se il bel tempo ci sosterrà, potremo prolungare l’apertura a settembre. Abbiamo fissato la Fiera dello sport, la manifestazione di chiusura della stagione termale (c’è stata sempre pioggia nelle ultime edizioni e quindi non si è più tenuta, ndr) per domenica 13 settembre, con l’opzione di riproporla domenica 20 settembre, in caso di maltempo». Dunque il 20 settembre potrebbe essere la data di chiusura della stagione delle terme, con due settimane in più di apertura rispetto alle ultime estati. «Magari non sarà aperto l’intero impianto ma sicuramente prolungheremo l’accesso alla storica vasca Brentella, che è stata chiusa a maggio», conclude Dal Colle, «e speriamo di riuscire a tenere aperta almeno l’Olimpionica, nei fine settimana di settembre». NORME ANTICOVID Per quel che concerne il rispetto delle norme anti contagio, soprattutto il distanziamento interpersonale, la direzione del parco termale ha deciso di prendere alcuni provvedimenti, dopo le prime settimane di sperimentazione a giugno. È stata disposta una maggiore quantità di segnalazioni per i bagnanti e sono stati assunti degli steward nei fine settimana, per regolare l’accesso alle docce e ai bagni del centro servizi, e al bar, dove si creavano degli assembramenti. Ora ci si può avvicinare al bar solo indossando la mascherina. Dunque pure l’esame norme anti Covid è stato superato a pieni voti. «Aprire le terme è stata una risposta sociale importante nei confronti della nostra gente», dichiara il sindaco Marcello Lovato, «in un’estate difficile per tutti, dove molti non riescono a fare ferie al mare o ai monti, aver potuto dare un’opportunità di svago e relax a migliaia di persone è senz’altro un segno di attenzione e vicinanza alle fasce più in difficoltà della popolazione». «Le Terme di Giunone ci sono», conclude Lovato, «sono l’unico complesso termale e l’unico parco acquatico pubblico aperto nel Veneto: tutti gli altri impianti o sono privati o sono dati in gestione a privati. Anche questo è stato un segnale senza dubbio importante e va dato atto del coraggio che ha avuto questo Cda». Le terme di Giunone non sono più solo il «mare dei caldieresi» dunque, questa estate rappresentano più che mai il mare pubblico dei veronesi. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Zeno Martini

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