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C’è un ponte nel progetto tangenziale

La strada provinciale 10 che attraversa la Val d’Illasi
La strada provinciale 10 che attraversa la Val d’Illasi
La strada provinciale 10 che attraversa la Val d’Illasi
La strada provinciale 10 che attraversa la Val d’Illasi

Il Consiglio provinciale e l’Assemblea dei sindaci hanno approvato mercoledì il bilancio di previsione 2020-22 nel quale rientra anche il finanziamento per la nuova variante alla strada provinciale 10 della Val d’Illasi. Sono 15,4 milioni di euro, 600 mila in meno di quelli previsti dall’assestamento di bilancio dello scorso luglio, perché decurtati della quota prevista nel 2019 per la progettazione dell’opera. LA SORPRESA. Ma nei 15,4 milioni è entrata anche la novità di un ponte che colleghi le due sponde del Torrente Illasi in località Forziello. Ufficiosamente si parla di un costo di oltre un milione di euro per un’opera non prevista dal progetto. Anzi, la linea adottata ancora nell’approvazione del vecchio progetto, l’unico finora valido, era quella di evitare particolarismi (rotonde e ponti con varie intersezioni sull’asse principale) per non distogliere fondi, non appesantire il bilancio, non procrastinare ulteriormente la realizzazione dell’opera. L’opera è stata invece aggiunta ieri dai sindaci della Val d’Illasi (Caldiero, Colognola ai Colli, Illasi, Tregnago, Badia Calavena e Selva di Progno) che si sono incontrati direttamente, o attraverso loro delegati, con il presidente della Provincia Manuel Scalzotto prima dell’approvazione del bilancio. LE DICHIARAZIONI. Un incontro interlocutorio «per un aggiornamento sull’avanzamento dell’iter per la realizzazione della variante alla Sp 10 da Colognola alla località Olmo di Illasi», è scritto nel comunicato dell’evento. «Per il primo tratto sono stati messi a bilancio 15,4 milioni di euro. Parte andranno alla realizzazione del tracciato, per il quale la Provincia ha già a disposizione un progetto definitivo (da aggiornare), parte su un nuovo ponte, da progettare, di miglioramento del collegamento della variante alla viabilità esistente, in sostituzione del guado sul torrente Illasi». IL PRESIDENTE. Questo è quanto è dato di sapere, oltre alla dichiarazione del presidente Scalzotto: «Oggi ho condiviso con i colleghi amministratori della valle l’intenzione di procedere in modo funzionale, concentrando le energie sul primo tratto, dove abbiamo un progetto già redatto diversi anni fa. Ciò ci permetterà di offrire una prima risposta concreta a territori, imprese e cittadini. Il punto di arrivo resta comunque il completamento dell’intera variante. Concentrarci però in questo momento sulla progettazione di tutto il tracciato vorrebbe dire spostare, e di molto, in avanti l’avvio dei lavori, prolungando l’attesa di un’opera necessaria alla Val d’Illasi». TEMPI BREVI. La dichiarazione del presidente sembra voler andare nella direzione di un’accelerazione dei tempi, con il completamento della parte burocratica entro l’anno prossimo, i bandi per l’appalto entro il 2021 e l’affidamento dei lavori nel 2022. Quanto il ponte in località Forziello, di cui ancora non esiste nemmeno uno studio di fattibilità, possa influire su ritardi e rinvii è presto da dire, ma pare che i costi debbano essere messi a bilancio perché nel momento in cui si volesse adottare il progetto del ponte, se non esistesse la voce corrispondente a capitolo, l’opera resterebbe nel limbo delle buone intenzioni. I COLLEGAMENTI. Da informazioni raccolte in Provincia, risulta che il ponte del Forziello è un’opera a sé stante, che non incide sul percorso della nuova Sp 10: se ne sta occupando il Genio civile, per valutarne la fattibilità, in collaborazione con la Provincia. Valuterà anche se un giorno ci saranno le condizioni per realizzarlo avrà in previsione i collegamenti predisposti con la nuova arteria. IL COMITATO. «Grati per quanto finora deliberato, siamo convinti che la nuova Sp 10 abbia senso solo se completata», ha ribadito recentemente Emanuele Tosi, coordinatore del comitato Sp10 Tutta!, «perché solo un tratto fino a Illasi significherebbe allungare (chissà per quanti anni ancora) il moncone esistente da 15 anni, non collegare l’alta valle con le tangenziali cittadine e non risolvere alcun problema di traffico nei centri di Cellore e di Illasi». •

Vittorio Zambaldo

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