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Asiatici, musulmani, ortodossi sikh: solidarietà senza frontiere

Younness El Michaoui con una parte degli aiuti alimentari
Younness El Michaoui con una parte degli aiuti alimentari
Younness El Michaoui con una parte degli aiuti alimentari
Younness El Michaoui con una parte degli aiuti alimentari

Chi raccoglie fondi per fare donazioni, chi acquista e consegna dispositivi di protezione individuale, chi si mette a disposizione per effettuare il servizio di consegna di generi alimentari: sono solo alcune delle modalità con cui, a San Bonifacio, è scattata la mobilitazione delle comunità di origine straniera. Come nell'immagine simbolo di questa emergenza, cioè l'arcobaleno, il mondo, si muove nel grosso centro dell'Est veronese: l'aiuto va verso l'ospedale Fracastoro, «perché qui sono nati i nostri figli», dicono a una sola voce i rappresentanti delle comunità cinese, musulmana, sikh e ortodossa, ma non solo. La prima ad attivarsi è stata la comunità musulmana che fa capo al Centro culturale Unione di Villabella e l'associazione La Fraternità di via Primo Maggio. Hanno messo a disposizione gli spazi delle loro sedi nel caso in cui esigenze di soccorso o di protezione civile lo rendessero necessario e giusto ieri hanno lanciato un appello congiunto, coordinato dall'Avis di San Bonifacio, per chiamare i donatori musulmani al Centro trasfusionale. «Ci siamo messi a disposizione per la consegna di beni di prima necessità col Banco alimentare», spiega Youness El Michaoui, portavoce di Unione, «e facciamo le consegne a domicilio per una macelleria». La fraternità si è messa a disposizione della onlus Ali d'Angelo per il servizio di accompagnamento per la spesa, ritiro spesa o farmaci: «Con un’iniziativa spontanea, guidata dal nostro imam, abbiamo attivato una raccolta fondi, alla quale in tantissimi si sono poi aggregati, compresi gli amici di Unione», annuncia Adil Anouar, portavoce della Fraternità. «Siamo a quota cinquemila euro». Pur con tutte le loro attività chiuse, anche otto piccoli imprenditori cinesi che lavorano a San Bonifacio (I-Sushi, Città d'Oro, Inizia da capo, Madai, F&L Tech, Cristal) e a Soave (Al Ponte, Matley) si sono uniti «per dare il nostro piccolo contributo all'ospedale Fracastoro, cioè 225 tute monouso e 33 paia di occhiali di protezione», dice Sabrina Zhang. Due le raccolte fondi avviate dalla comunità sikh che fa riferimento al centro Guru Nank mission sewa society di località Quattro Strade: «Abbiamo aderito a una raccolta nazionale con un contributo di tremila euro per la Protezione Civile», dice Harpreet Singh, «e sul piano locale cinque giorni fa abbiamo avviato una raccolta fondi (per chi volesse aderire l'iban è IT77C0306909606100000074371, ndr), che sino ad ora ha permesso di raccogliere circa duemila euro, che abbiamo deciso di donare al Comitato locale Est veronese della Croce Rossa italiana, impegnato col servizio sanitario dell'emergenza ma anche con tanti servizi aggiuntivi, per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale per i tanti volontari impegnati». La comunità rumena e modalva di lingua italiana ma anche la microcomunità bulgara che fa riferimento alla parrocchia ortodossa romana di San Bonifacio si è invece organizzata per un servizio di approvvigionamento di persone in difficoltà . Al momento la situazione è sotto controllo”, dice padre Daniel Stînga, «ma siamo pronti perché nei prossimi mesi non sarà facile andare avanti. Avvieremo, di concerto con la diocesi, una raccolta di donazioni per poter affrontare anche le situazioni di rischio sociale che vediamo all'orizzonte: subito, oltre al personale impegno di ogni sacerdote per essere vicini alle anime delle persone, possiamo mettere a disposizione le macchine da cucire, il tempo e la capacità di molte donne per realizzare mascherine. Ci serve solo la materia prima, cioè il tessuto, e partiamo!». •

Paola Dalli Cani

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