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La vicenda

Arriva un telegramma di condoglianze di Zaia. Ma i cari «deceduti» in realtà sono vivi

Luca Zaia e la lettera di condoglianze
Luca Zaia e la lettera di condoglianze
Luca Zaia e la lettera di condoglianze
Luca Zaia e la lettera di condoglianze

«Altro che caso! Il ripetersi di segnalazioni da parte di persone che ricevono condoglianze, essendo in vita, evidentemente si chiama pressapochismo!».

È furioso Antonio (nome di fantasia) da quando, il 2 dicembre, ha aperto un telegramma dal quale ha appreso che la mamma Anna (nome di fantasia), ospite di una struttura per anziani, era deceduta per Covid. L’uomo, che abita in un paese dell’Est veronese, aveva trovato nella cassetta della posta l’avviso di un telegramma che il postino non era riuscito a recapitargli e si era perciò fiondato all’ufficio postale: «Quando ho letto che il Governatore del Veneto Luca Zaia mi esprimeva le condoglianze per il decesso di mia madre, mi sono sentito male.

Avevamo sentito la casa di riposo il giorno prima ma sul momento non ho pensato ad un errore: ho chiamato in struttura, nessuno sapeva nulla di tutto ciò e mia mamma stava bene. Ero tentato di raccontare subito alla stampa l’episodio, ma è un momento difficilissimo per la sanità, ho cercato di comprendere e ho preferito essere costruttivo. Per questo ho telefonato direttamente alla segreteria del presidente, segnalando la cosa». A riaccendergli la rabbia però è stato apprendere che la cosa si è ripetuta il 13 gennaio, ai danni di Maria, un’altra veronese destinataria anche lei di un telegramma di condoglianze dalla presidenza del Veneto.

«Non ci ho visto più, per due ragioni: la prima perché evidentemente il mio non era stato un caso e poi perché avevo io stesso raccomandato di fare attenzione, in Regione. Poi», aggiunge Antonio, «se vogliamo dirla tutta, anche io sono stato richiamato quattro ore dopo la mia telefonata, ma definire scuse quello che mi è stato detto è tanto. Mi aspettavo almeno un biglietto». Cosa sia accaduto resta un mistero perché Anna, effettivamente, aveva contratto il virus ma lo aveva affrontato senza mai muoversi dalla casa di riposo: in struttura erano riusciti a gestirla solo con l’ossigeno fino a che, una ventina di giorni fa, si è negativizzata. «Aperto il telegramma ho chiamato anche il medico di struttura che è rimasto allibito: ora», conclude, «io mi chiedo come venga gestita questa faccenda delle condoglianze della Regione. Non dubito che a molti possa far piacere, questo segno di vicinanza, ma comincio a chiedermi da dove escano certe informazioni. A noi è andata ancora bene», conclude Antonio, «ho letto di una famiglia che ha appreso da un telegramma sbagliato della morte del capofamiglia che era in rianimazione intubato: non voglio neanche immaginare cosa abbiamo vissuto!».

Paola Dalli Cani

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