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Aperto un centro al Chiarenzi per le vaccinazioni e i tamponi

Anche il sindaco Diego Ruzza era presente ieri all’apertura del centro
Anche il sindaco Diego Ruzza era presente ieri all’apertura del centro
Anche il sindaco Diego Ruzza era presente ieri all’apertura del centro
Anche il sindaco Diego Ruzza era presente ieri all’apertura del centro

Il Chiarenzi aggiunge un servizio anti virus. Il Comune, i 12 camici bianchi che assistono circa 11 mila zeviani e Ulss 9 Scaligera si sono accordati per aprire un punto vaccinazioni antinfluenzale ed eseguire tamponi rapidi del Covid nell’ala a sud-est dell’ex ospedale ceduta dalla Regione in comodato d’uso al Comune. Il servizio accessibile su prenotazione allo 045.6068156, ha aperto i battenti ieri. Funziona dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 17. «Come da protocollo Ulss, in questa prima fase, al punto vaccinazioni e tamponi rapidi possono rivolgersi tutti gli utenti della nostra medicina di gruppo ex Utap. Per il futuro, però, ci prendiamo l’impegno di fare in modo di ampliare il servizio», fa sapere Diego Ruzza. Il sindaco, poi, manifesta soddisfazione per l’avvio del progetto a favore della cittadinanza perché, a suo dire, conferma il ruolo strategico dell’ex struttura ospedaliera svuotata dalla riorganizzazione sanitaria. Ma che a seguito della pandemia in atto, la Regione ha dotato d’una riserva di 110 posti letto destinati ad accogliere pazienti che hanno superato la fase acuta della malattia. Ruzza, quindi, ricorda che da fine settembre il Chiarenzi accoglie l’ottantina di anziani scampati al rogo della Ca’dei nonni di Albaredo. «Di fatto gli spazi vuoti del Chiarenzi si sono riempiti, è stata messa a norma la cucina, si sono adibite sale a palestra e a soggiorno», rileva ancora Ruzza con compiacimento. «L’apertura del centro tamponi è una sorta di rivoluzione perché il 35-40 per cento dei medici di base dei 25 Comuni del distretto 3, di cui fa parte anche Zevio, non ha dato disponibilità ad eseguire i test rapidi», rivela Ferdinando Vaccari, responsabile delle cure primarie dell’Ulss. «E ciò, purtroppo, crea disuguaglianza tra assistiti, anche se quanti hanno bisogno del test col tampone, possono rivolgersi al punto prelievi attivo in ogni distretto dell’Ulss. Con però la differenza di risposta a 3-4 giorni di distanza dal prelievo, anziché nel giro di un quarto d’ora, come avviene al Chiarenzi e nelle medicine di Cerea, Nogara, Isola Rizza e Villa Bartolomea. Quindi anche al gruppo medici di Zevio va dato atto d’essersi schierati dalla parte dei pazienti». Mentre il sindaco Ruzza aggiunge che l’Ulss ha garantito il soddisfacimento della totale richiesta di vaccino antinfluenzale, Vaccari entra nei dettagli: «L’hanno scorso la popolazione del distretto 3 ha richiesto 19mila vaccinazioni. Quest’anno ha già a magazzino 470 mila dosi, quantitativo considerato sufficiente a coprire la fascia degli ultrasessantacinquenni, le categorie a rischio di età inferiori e i bambini da zero a sei anni. Gli anni scorsi il picco delle influenze si è concentrato dalla terza settimana di gennaio alla seconda-terza di febbraio. Perciò chi si vaccinerà entro la prima decade di dicembre sarà protetto dalla malattia, considerato che ci vogliono due-tre settimane affinché gli anticorpi si sviluppino». La raccomandazione a vaccinarsi è fatta propria anche dal coordinatore del gruppo zeviano dei medici di base, Giuseppe Romano. "Essendo della stessa famiglia del Covid, l’antinfluenzale sembra offra qualche margine di resistenza in più al virus pandemico, oltre che semplificare la diagnosi del medico eliminando sintomi comuni tra i due virus». •

P.T.

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