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Anche il coordinamento comitati critico con i limiti previsti per i Pfas

Acqua dell’acquedotto: in molti paesi era contaminata da Pfas
Acqua dell’acquedotto: in molti paesi era contaminata da Pfas
Acqua dell’acquedotto: in molti paesi era contaminata da Pfas
Acqua dell’acquedotto: in molti paesi era contaminata da Pfas

«A chi sostiene la proposta di adottare limiti più elevati di quelli stabiliti dalla Regione Veneto sulla presenza di Pfas negli scarichi, provocatoriamente si potrebbe chiedere di alimentarsi da subito con quest’acqua per rendersi conto, seppur tardivamente, delle nefaste conseguenze che potrebbero derivarne». Durissima la reazione del coordinamento dei comitati ambientali presieduto dallo zeviano Leonardo Bray alla notizia che il governo prevede di adottare limiti di sostanze perfluoro alchiliche maggiori di quelle fissate dalla Regione Veneto. Sull’Arena nei giorni scorsi era stato l’assessore regionale all’ambiente e alla protezione civile, Giampaolo Bottacin (Lega), a rendere nota la possibilità che fa tremare i polsi a quanti considerano pericoloso per la salute il diffondersi nelle acque dei composti utilizzati in campo industriale. Critico Bottacin con il Movimento 5 stelle e il ministro all’ambiente Sergio Costa, generale dei carabinieri proposto alla guida del dicastero dai pentastellati: «Dopo che da cinque anni sbraita per i limiti sul Pfas e ben 808 giorni che occupa il ministero dell’ambiente con Costa, finalmente i 5 Stelle hanno formulato la bozza dei limiti sugli scarichi per i Pfas». Il Coordinamento dei comitati che a suo tempo si è battuto contro l’inceneritore di Ca’ del Bue, la discarica per rifiuti speciali di Ca’ Bianca sul confine tra Zevio, San Giovanni e Oppeano, contro altri impianti di smaltimento e in favore della disostruzione del torrente Progno, ricorda in una nota che Bottacin ha fatto sapere che la proposta presentata in Senato fissa un limite tendente a zero per le acque potabili, mentre per gli scarichi industriali stabilisce un tetto di 2030 nanogrammi litro in presenza di tutte le sostanze contemporaneamente, con un massimo di 500 per Pfoa, Pfba, Pfbs e di 30 per i Pfos. Secondo Bottacin, insomma, le presenza di tutte le sostanze ammesse contemporaneamente arriverebbe a 19.530 nanogrammi litro: «Ben cinque volte il limite posto dal Veneto», aveva polemicamente rimarcato l’assessore. «Questa proposta è sostenuta dai 5 Stelle», specifica il Coordinamento dei comitati, puntando l’indice contro le «gravi ripercussioni sanitarie che stanno interessando le comunità all’interno delle zone classificate rosse di Vicenza, Padova e Verona». Conclude così la nota sottoscritta dal presidente Bray: «La tutela della salute, bene primario che non ha colorazione politica, va difeso dai meri interessi di pochi. Caso contrario l’attuale situazione potrebbe ampliarsi a dismisura con riflessi sulla salute dei cittadini e costi enormi a carico della collettività». •

P.T.

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