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Il percorso

Arriva l'«Alta via dell'Alpone-Natura»: 59 chilometri fra fossili e vulcani

Con la Vecia via della lana completa la pedociclabilità dell’Est veronese
L'Altavia della Valdalpone
L'Altavia della Valdalpone
L'Altavia della Valdalpone
L'Altavia della Valdalpone

La prima sorpresa del nuovo anno sarà la nuova Alta via dell’Alpone-Natura, vulcani e fossili verso Bolca. Il Gruppo di azione locale Baldo-Lessinia (Gal), agenzia per lo sviluppo che si occupa dei bandi della Misura 19 del Piano di sviluppo rurale della Regione Veneto 2014 -2020, finanzia infatti al 100 per cento il percorso lungo i cinque comuni della Val d’Alpone coinvolgendo anche Soave, Cazzano di Tramigna e, per un breve tratto, Tregnago. Ai 59 chilometri dell’itinerario della Val d’Alpone vanno ben 418.820,27 euro, somma necessaria a ripristinare cammini esistenti, ma più o meno abbandonati, a «cucirli» tra loro, a dotarli di cartellonistica e segnaletica e a georeferenziarli. 

 

L'idea


Che si potesse rendere turisticamente appetibile il territorio per chi ama il trekking e le passeggiate, lo avevano pensato, a novembre 2021, i sindaci di San Giovanni Ilarione, Vestenanova, Montecchia di Crosara, Roncà e Monteforte d’Alpone, anche a partire dalla proficua esperienza portata avanti nella vicina Val d’Illasi con la «Dorsale della storia-La vecia via della lana». A crederci quanto loro sono stati il presidente del Gal, Ermanno Anselmi, e il consigliere Ercole Storti, nativo Val d’Alpone.
In un anno esatto è stata data concretezza all’idea e i cinque Comuni, a maggio, hanno fatto il primo passo destinando ognuno a questo scopo le risorse del «Fondo per la progettazione territoriale». Se ne è occupato l’architetto Federico Visonà che dallo studio di fattibilità ha poi sviluppato il progetto sottoposto a richiesta di finanziamento. Finché i sindaci facevano la loro strada, e nei rispettivi Consigli comunali approvavano il progetto della tratta di loro competenza, attorno all’idea si sono ritrovati anche la Coldiretti e la Cia-Agricoltori italiani che hanno siglato un protocollo d’intesa, diventando partner dell’iniziativa. Il resto lo fatto Elisabetta Brisighella, direttore del Gal, nel curare la parte burocratica.

 

Il progetto

«Lavoro in sinergia e mediazione non scontate», evidenzia Anselmi, «e la Val d’Alpone è stata capace di costruirsi un progetto chiave, come dimostra a forte collaborazione con Coldiretti e Cia, unendo le risorse e gli obiettivi oltre i campanili. È un bell’esempio di co-progettazione e coordinamento che ci permetterà, nel nuovo anno, di inaugurare l’opera gemella della Vecia via della lana, creando per la pedociclabilità dell’Est veronese un unico brand». Che il lavoro congiunto e di comprensorio sia stato la marcia in più lo ha riconosciuto in prima persona il Gal che, sebbene la dotazione arrivasse a 400 mila euro, ha destinato alla realizzazione del progetto anche una parte delle economie.
«I nostri territori sono ricamati di stradine di mezza collina che attraversano i terreni agricoli, quegli stessi terreni che danno origine a produzioni di altissima qualità: metterli in rete», dice Luciano Marcazzan, sindaco di San Giovanni Ilarione che ha fatto da traino all’iniziativa, «significa legare paesaggi e panorami naturali unici e far da attrattori per i tanti luoghi di interesse e beni culturali dell’area. È la stessa conformazione della valle a suggerire di mettersi insieme, e ringrazio tutti i sindaci per l’impegno con cui hanno dato concretezza al lavorare insieme, e sono convinto che questo percorso, connesso ad altre vie, possa tradursi in occasione di crescita per le attività ricettive, le produzioni tipiche ed il territorio tutto».

 

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Paola Dalli Cani

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