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Alle medie le pietre d’inciampo come monito contro la Shoah

Alcuni dei foglietti sulle porte delle aule:  in primo piano un pensiero di Primo Levi FOTO PECORA
Alcuni dei foglietti sulle porte delle aule: in primo piano un pensiero di Primo Levi FOTO PECORA
Alcuni dei foglietti sulle porte delle aule:  in primo piano un pensiero di Primo Levi FOTO PECORA
Alcuni dei foglietti sulle porte delle aule: in primo piano un pensiero di Primo Levi FOTO PECORA

Alle medie Cappelletti Turco di Colognola ci sono le pietre d’inciampo, foglietti quadrati con spunti di riflessione, alcuni presi dal diario di Anna Frank, «a monito dell’orrore nazista» perché, spiega il dirigente Mauro Peroni, «gli studenti devono conoscere le atrocità della Shoah, i drammi di razzismo e discriminazione, così che ciò non si ripeta più». È un modo per onorare il giorno della memoria. «Approfondiamo le radici del nazismo e le sue conseguenze, indaghiamo su più forme di discriminazioni e genocidi coinvolgendo gli studenti come attori di un possibile cambiamento culturale». Le prime hanno visto un film sui bimbi nell’Olocausto, hanno ragionato sui sentimenti delle giovani vittime e dei loro carnefici, «toccando con mano il peso della discriminazione», spiegano i docenti. «Le seconde hanno analizzato il razzismo nel contesto storico tra XVI e XVII secolo, elaborando ricerche sull’istituzione del primo ghetto ebraico a Venezia nel 1516, sull’analoga istituzione nella nostra città, sulla caccia alle streghe». Le classi terze, partendo da un documentario sui lager, «hanno riflettuto sui genocidi di massa dei secoli recenti, da quello degli indios dell’America latina a quello dei nativi nordamericani, da quello degli armeni allo sterminio degli ucraini, fino alle discriminazioni che purtroppo ancora colpiscono le diversità etniche, religiose, culturali>>. Un lavoro che proseguirà fino ad aprile quando gli alunni visiteranno il lager di Dachau. «La speranza», dice il preside Peroni, «è che ciò aiuti i ragazzi a prendere coscienza degli aspetti storici e attuali di discriminazione e razzismo, spingendoli a cambiare atteggiamenti». •

M.R.

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