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Aveva 44 anni

Addio a Valeria, la maestra stregata dall'arte. «Ha lasciato a tutti gioia e calore»

Valeria Zanuso, maestra della scuola d’infanzia e divulgatrice d’arte sui social
Valeria Zanuso, maestra della scuola d’infanzia e divulgatrice d’arte sui social
Valeria Zanuso, maestra della scuola d’infanzia e divulgatrice d’arte sui social
Valeria Zanuso, maestra della scuola d’infanzia e divulgatrice d’arte sui social

Una maestra, un «gregge» di bambini di tre anni, un lenzuolo bianco sul quale far gocciolare colori a tempera da distribuire poi con cannucce, tappi di sughero e pennelli: c’è tutta Valeria Zanuso in questo quadro che racconta di come la missione di educatrice e la passione per l’arte abbiano sempre trovato il modo di esprimersi insieme.

«La maestra Valeria», perché ancora oggi così la chiamano i suoi bambini di vent’anni fa, e con loro gli allora giovanissimi mamme e papà, si è spenta lunedì, a soli 44 anni. Un male intruso se l’è portata via in pochi mesi, un po’ meno di quelli che sono passati da quando, era il gennaio dell’anno scorso, aveva deciso di raccontarsi attraverso «Quattro passi nell’arte in punta di pantofole».

Lo aveva chiamato così il blog col quale da persona comune, che dall’arte si era semplicemente lasciata stregare, raccontava le sue emozioni davanti alle opere d’arte. Valeria, da conosciutissima maestra d’asilo di San Bonifacio è diventata così un seguito personaggio social, una «influencer» della porta accanto capace di suscitare la curiosità anche nella persona più lontana dall’arte e dintorni. Leggerezza, semplicità, positività.

«Valeria ha sempre lavorato col sorriso, coinvolgendo sempre tutti i bambini, trasmettendo loro passioni come l’arte, la lettura ma, soprattutto, insegnando loro a costruire ponti», la ricordano così alcune delle famiglie dei bambini di ieri e che anche grazie a lei, a distanza di anni, sono rimasti unite. Aveva studiato al liceo Guarino Veronese Valeria, poi l’università a Bologna quindi aveva iniziato a insegnare prima al nido di Prova, poi alla scuola dell’infanzia Paolo Crosara e infine al nido Santa Maria Bertilla Boscardin di San Bonifacio.

Innamoratissima dei piccoli, «capace di farne dei capolavori», ricorda una mamma, «è entrata con il sorriso nelle vite di centinaia di famiglie, riuscendo a lasciare un segno e un ricordo pieno di gioia e calore». «Piangiamo fino a giovedì», dicono le colleghe di lavoro, «poi ogni giorno ricorderemo un momento bello con lei». La sua vera opera d’arte, così ne parla un’altra mamma, è stata però Zoe, sua figlia oggi undicenne. È stata Zoe a farla conoscere alla affollata platea di Internet perché senza quel rimprovero davanti al caos nella cameretta della figlia, «Ma cosa volevi fare, riprodurre la Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto?», Valeria non avrebbe contagiato Zoe con la sua passione. Così, mamma e figlia hanno consumato gli occhi davanti a mostre trasformate poi in racconti pieni di entusiasmo agli amici prima, sul blog poi. In mezzo la vita, le gioie, i dolori, la festa per la prima insufficienza di Zoe organizzata con l’amica - sorella Erica, e ancora il lockdown, la diagnosi, la battaglia, la speranza, la delusione e sempre lei, l’arte: «Quattro passi nell’arte in punta di pantofole» diventerà un libro perché Diego ed Edoardo, i fratelli di Valeria, ed Erica, vogliono che Valeria continui a raccontare. Domani alle 15, in Duomo, l’ultimo saluto. •

Paola Dalli Cani

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