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È anche il «professore» ai corsi di educazione E lo voleva Gardaland

Matteo Albi è Radio Criceto
Matteo Albi è Radio Criceto
Matteo Albi è Radio Criceto
Matteo Albi è Radio Criceto

Con Matteo, Radio Criceto fa anche educazione stradale: il saper parlare ai bambini dell'assistente capo Albi è un talento su cui anche la Polizia stradale ha deciso di investire. Da due anni è stato infatti inserito nel team del Progetto Icaro, che porta l'educazione stradale nelle scuole. «Nessuna lezione, piuttosto tutti sul sellino, simulando un incidente, o creando percorsi regolati da un bambino che fa il poliziotto indossando il mio cappello. Le regole esistono anche nel mondo dei bambini, ed io a questo mi affido prendendoli per mano perchè imparino divertendosi», spiega Albi. Tutto merito di questo ascendente sui più piccoli, «che mi viene naturale. Con me, a scuola come negli spettacoli, non esistono seggiole: io mi abbasso un po' e loro si alzano un po' e così arriviamo al punto di incontro». Il massimo della soddisfazione? Sentire qualche bambino «che vuol fare il poliziotto animatore!». E' stato il suo segreto anche nell'anno e mezzo di conduzione della trasmissione Radio Criceto sulle frequenze di Radio San Bonifacio, sempre negli orari liberi dal servizio. I suoi figli «prima si stupivano, poi mi ammiravano, adesso mi sfruttano e mi tengono lontano se vado a prenderli a scuola col furgone e le magliette degli spettacoli. Mi chiedono se non mi vergogno, e io ribatto che di rubare bisogna aver vergogna. Io ho fatto una montagna di cose, non mi sono mai fatto sfuggire nessuna opportunità di crescita: questo, anche con l'avventura di Radio Criceto, insegno loro, e cioè che se ci tieni a qualcosa e ti senti di farla devi buttarti. Non esiste un solo momento che meriti di essere buttato via». E in Questura che dicono? «Non tutti lo sanno, e quelli che l'hanno scoperto è perchè mi hanno colto sul fatto. Si sono stupiti e complimentati... e ho rimediato qualche ingaggio. Per me è naturale fare il poliziotto tanto quanto fare animazione». Anche se ci aggiungi 13mila chilometri l'anno su un furgone salito fino a Belluno o in Val Trompia, e approdato a Gardaland. «Mi hanno invitato, e questo era già il massimo. A festa finita mi hanno detto di tornare per firmare l'assunzione. Che risate».P.D.C.

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