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REAZIONI ALLE AMMINISTRATIVE

Dopo il voto nei 23 Comuni, i partiti fanno i conti in vista di Verona 2022

Parlamentari e dirigenti delle forze politiche commentano l’esito delle urne
Alessia Rotta, Pd; Nicolò Zavarise, Lega; Massimo Ferro, Forza Italia e Ciro Maschio, Fratelli d’Italia
Alessia Rotta, Pd; Nicolò Zavarise, Lega; Massimo Ferro, Forza Italia e Ciro Maschio, Fratelli d’Italia
Alessia Rotta, Pd; Nicolò Zavarise, Lega; Massimo Ferro, Forza Italia e Ciro Maschio, Fratelli d’Italia
Alessia Rotta, Pd; Nicolò Zavarise, Lega; Massimo Ferro, Forza Italia e Ciro Maschio, Fratelli d’Italia

Lezione nazionale per Verona, dalle elezioni amministrative di ieri e domenica, in 1.013 Comuni italiani di cui 23 veronesi. Il Pd e il centrosinistra, forti di successi nelle grandi città, plaudono e sottolineano l’effetto Draghi. Il centrodestra, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, fa appello all’unità. Il Movimento 5 Stelle avverte la botta, ma guarda al futuro targato Giuseppe Conte. In vista dei prossimi appuntamenti elettorali - il rinnovo del Consiglio provinciale entro l’anno, pur con elezioni di secondo livello in cui votano solo i consiglieri comunali, ma soprattutto le comunali di Verona 2022 - gli esponenti dei partiti tirano le somme.

Per Massimo Ferro, senatore di Forza Italia, la linea è chiara: «Quando il centrodestra è unito vince, quando è diviso quasi sempre perde. Questa situazione richiama dunque tutti i partiti del centrodestra a un supplemento di responsabilità e speriamo che ne traggano insegnamento per non commettere errori». Ciro Maschio, deputato, consigliere comunale e coordinatore provinciale di FdI, ammettere che «è presto per analisi precise», dice, «ma per Roma e Torino le partite sono aperte, mentre in alcuni capoluoghi come Napoli, Milano e Bologna, con candidati deboli, non si poteva recuperare il vantaggio delle coalizioni uscenti. In generale crescita comunque di FdI. Nel Veronese e in Veneto il centrodestra molto forte», aggiunge, «con qualche sorpresa negativa e anche positiva. Dove abbiamo lavorato per unire, come a San Giovanni Lupatoto, i risultati si vedono. Contenti per Stefano Marcolini, di FdI, che torna sindaco di Roverè».

Plaude Nicolò Zavarise, assessore comunale e commissario provinciale della Lega, in maggioranza a Verona, con FdI, Verona Domani e Battiti, pur avendo negli ultimi mesi qualche attrito con il sindaco Federico Sboarina, passato in FdI. «Grande successi della Lega nel Veronese», dice, «con tre nuovi sindaci e un totale di 12 Comuni vinti in cui la Lega si conferma determinante e saldamente in maggioranza. Grande soddisfazione per il successo della segreteria provinciale della Lega e complimenti a tutti i candidati». Per il sindaco Sboarina, di Fdi, «al momento lo scenario nazionale conferma che il centrodestra unito porta a casa i risultati. Quando invece ci sono divisioni e si arriva tardi con i candidati, i risultati non arrivano. Gli elettori non apprezzano mai le polemiche. Anche in ambito locale l’esempio di San Giovanni Lupatoto lo conferma». Sul fronte del centrosinistra, la deputata del Pd Alessia Rotta non ha dubbi: «Queste elezioni amministrative hanno un vincitore ed è il Partito democratico. Abbiamo vinto grazie al lavoro di unità nel partito e nel centrosinistra. Una vittoria che rafforza il governo Draghi, con una proposta seria e credibile di governo che ha convinto gli elettori. Al contrario quella del centrodestra non è stata considerata all’altezza, comprese le ambiguità a livello nazionale della Lega». Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi - che con il centrosinistra attende ora che Damiano Tommasi dica se accetta o no di candidarsi a sindaco - spiega che «un centrosinistra a trazione civica che allarga le prospettive è vincente anche al nord e quindi è un modello che anche qui a Verona».
Il consigliere comunale Flavio Tosi sottolinea che «dopo le ondate degli ultimi anni di populismo e demagogia, anche per le elezioni comunali si torna al pragmatismo e a votare le persone. Dopo la svolta di Draghi, che ha portato la competenza a vincere, lo stesso accade a livello locale». Nel Movimento 5 Stelle Francesca Businarolo, deputata, spiega che «il M5S negli ultimi mesi iniziato un processo che porterà alla ridefinizione totale del nostro soggetto politico e ci vorrà del tempo per presentare una nuova proposta all’elettorato».

Enrico Giardini

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