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La tragedia di Porto San Pancrazio

«Bimbe che fate, non siete andate a scuola?». Poi la tragica scoperta

L'appello dell'ex marito su Facebook
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Due cadaveri nei lettini, una mamma sparita. È iniziata così, con una tragedia, la mattinata nella casa di accoglienza «Mamma e bambino» di via Ponte a Porto San Pancrazio. A scoprire che Sabadi, 11 anni e Sandani 3, di origine cingalesi, non erano più al mondo sono stati gli operatori della cooperativa che gestisce la comunità educativa. Un caseggiato diretto dai servizi sociali del comune di Verona e gestito, appunto, da una cooperativa che fornisce tutto il personale. Un caseggiato color beige con le tende parasole in tinta e le cappottine alle finestre bianche e gialle. Fuori giochi per bambini, scivoli e motorette di plastica, una con la scritta «polizia».

Ora il «loro» giardino pullula di poliziotti che debbono scoprire che cosa sia accaduto, perchè siano morte. Chissà quante volte le vittime-bambine hanno giocato, assieme agli altri piccoli ospiti della comunità in questo giardino a pochi metri dalle rive dell’Adige. Ma qui ora ci sono pattuglie, camion dei vigili del fuoco e il carro funebre che porterà i corpi all’istituto di medicina legale dove oggi verrà eseguita l’autopsia. Una vita breve, quella delle piccole, costellata di abbandoni, addii, denunce e comunità.

Erano circa le dieci di ieri mattina, quando è arrivata la chiamata alla questura. Ma forse quella al 113 è stata l’ultima telefonata degli operatori. Perchè quando una delle inservienti ha aperto la porta della stanza della famigliola e ha trovato le piccole a letto, s’è stupita: «Bimbe che fate, non siete andate a scuola?». E ha quindi sollevato le coperte. In due lettini vicini però c’erano i corpicini, ancora avvolti dai pigiamini. La vita, da quella stanza, era scivolata via, qualche ora prima. È scattata la macchina dei soccorsi, è stato allertato il 115 che ha inviato sul posto sia le due ambulanze che le auto mediche.

Nessun segno di violenza, quasi che le bambine fossero state uccise nel sonno, senza soffrire. Un conforto? La madre delle vittime, Sachithra Dewendra, che compirebbe 34 anni domenica prossima, separata dal marito, sparita. Nessun biglietto d’addio, nulla. C’è il forte sospetto che sia uscita dalla casa dalla finestra che è al piano terra, molto bassa. Sul posto sono andati i vigili del fuoco, le Volanti e la Scientifica della polizia, il magistrato di turno, Federica Ormanni.

«Aspettiamo l’esito dell’autopsia, abbiamo due cadaveri, ma non sappiamo la causa del decesso e stiamo cercando la madre delle bambine che è sparita, per ora possiamo soltanto dire questo. La stanza era in ordine, nessun segno di violenza sui corpicini, pareva che le bambine dormissero», ha detto il magistrato di turno, il pubblico ministero Ormanni arrivata per il sopralluogo, quel dettaglio sullo stato dei corpicini che diventa l’unico particolare consolatorio. Il magistrato ha poi disposto il sequestro della stanza in uso alla famigliola, mentre gli altri tre nuclei residenti nel caseggiato sono stati spostati in altri alloggi.

Era da gennaio 2021 che mamma e bambine erano ospiti, su disposizione del tribunale dei minori di Venezia di questa casa di accoglienza. Provenivano da un’altra struttura dove la donna aveva chiesto di essere collocata spontaneamente. Ma il faldone che riguarda la loro posizione è molto alto, decine e decine di documenti che raccontano l’odissea patita da queste bimbe e dalla madre, di cui l’Ulss aveva certificato la capacità genitoriale. I vigili del fuoco si sono messi subito alla ricerca della donna, hanno calato i gommoni in acqua, sono arrivati i sommozzatori, quindi è stato fatto alzare in volo l’elicottero dei vigili del fuoco che ha sorvolato l’Adige per osservare se emergesse un corpo dall’acqua. È stata attivata anche la Protezione civile che è arrivata con le unità cinofile, sia quella provinciale che Argo 91. Decine di persone si sono sguinzagliate sugli argini che sono poco lontani dalla casa. Le ricerche sono continuate tutta notte.

Anche l’ex marito della donna ha lanciato un appello attraverso Facebook: «Chiunque incontri questa donna avvisi subito la polizia», ed ha aggiunto il numero della questura.

Alessandra Vaccari

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