<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Operazione «Isola Scaligera»

'Ndrangheta a Verona, raffica di condanne. Due anni e otto mesi all'ex presidente di Amia Miglioranzi

Operatori della Dia arrestano un sospettato
Operatori della Dia arrestano un sospettato
Operatori della Dia arrestano un sospettato
Operatori della Dia arrestano un sospettato

Prime condanne per l’indagine sulle infiltrazioni di ’Ndrangheta a Verona. Per quella che faceva capo a «Totareddu», al secolo Antonio Giardino, e gestita per un certo periodo dal figlio Ruggero Giovanni. In totale poco più di 74 anni di reclusione quelli inflitti dal gup di Venezia Andrea Battistuzzi per 11 dei 23 imputati che avevano chiesto di essere giudicati con rito abbreviato e tra questi sia coloro che rappresentavano, per l’accusa, lo «zoccolo duro» dell’associazione mafiosa sia chi, pur non avendo avuto un ruolo organizzativo, comunque gravitava in quell’universo che, come tratteggiò il pm Stefano Buccini, si era concretizzato con «l’insinuazione subdola, lenta e penetrante nel tessuto economico». E che aveva allacciato contatti con gli amministratori pubblici.

 

Andrea Miglioranzi
Andrea Miglioranzi

 

Due anni e otto mesi la pena inflitta ad Andrea Miglioranzi per la corruzione, reato commesso quando era presidente di Amia (difesa D’Acquarone e Colosimo) e che si era concretizzato accettando i 3.000 euro che gli vennero consegnati da Nicola Toffanin (detto l’avvocato e il trait d’union tra la ’ndrina e i colletti bianchi) per informare il direttore dell’istituto Fermi (Vallone) sulle offerte di altri enti interessati ai corsi di formazione in Amia.

 

Poi le assoluzioni piene, otto, e tra queste quella di Ennio Cozzolotto (difesa Avesani) direttore di Amia e accusato di tentata turbativa d’asta (gli venne presentato Vallone ma non venne mai indetta la gara per i corsi antiincendio), e infine la condanna al risarcimento alle parti civili, prima fra tutte la Regione Veneto (difesa Pinelli): 225mila euro la provvisionale immediatamente esecutiva che dovranno pagare, seppur con importi differenti, Pasquale Durante (30mila), Ruggero Giovanni Giardino (60mila), Antonio Irco (15mila), Ottavio Lumastro (60mila), Domenico Mercurio (30mila) e Nicola Toffanin (30mila).

 

Le condanne sono di entità diverse, la più mite un anno e la più alta 13 anni 6 mesi e 20mila euro per Ottavio Lumastro, organizzatore dell’attività di spaccio e poi al fianco di Totareddu per rafforzare l’organizzazione, seguono gli 11 anni e 8 mesi per Ruggero Giovanni Giardino (per entrambi difesa Milan-Colacino), gli 8 anni e 19 mesi a Giovanni Durante (difesa Bergamini), i 7 anni e 9 mesi per Antonio Irco (difesa Vicentini-Ruffo) che preparava le auto e forniva la base per la droga). Quattro anni e 8 mesi a Toffanin (difesa Costantini-Ferraresi) e 4 anni e mezzo a Domenico Mercurio (Vassanelli il legale), i due collaboratori che hanno fornito alla Distrettuale indicazioni sui ruoli specifici all’interno dell’organizzazione e che sono in luoghi protetti, poi 2 anni e 2 mesi a Ezio Anselmi (assolto per un reato), due anni per Raffaele Selvaggio e Roberto Montresor, un anno e 4 mesi a Angelo Donadio e Silvia Zendrini mentre un anno a Stefano Vinerbini, questi ultimi tre pena sospesa (il collegio difensivo è composto dagli avvocati Dal Ben, Dal Santo Stelitano, Tommasi, Favazza, Febbo, Betti e Tabanelli).

 

Le assoluzioni riguardano coloro che per la Procura antimafia agivano all’esterno dell’associazione intrattenendo però rapporti. Assolti Marco Napoli e Andrea Ricciotti (difesa Manzato-Villani) che gestiscono una sala giochi che per l’accusa era «attenzionata» dalla cosca, Mattia Benetti (difesa Adami-Libardi e per lui il pm aveva chiesto 8 anni e 18mila euro), Marcello Protti. Emilia Sdao, la moglie di Nicola Toffanin (difesa Costantini-Ferraresi) e infine Engeniu Sirbu (difesa Barbesi), che in aula ha proclamato la propria estraneità. Le ragioni di tali decisioni saranno note tra tre mesi.

 

Le altre parti civili oltre alla Regione sono Amia e Cgil Verona -Veneto (rappresentate dagli avvocati Mirabile e Palumbo): anche a loro il gup ha riconosciuto una provvisionale immediatamente esecutiva di 10mila euro, rimandando al giudice civile la quantificazione del danno. A pagare saranno, in solido, Andrea Miglioranzi e Nicola Toffanin. Dovranno anche rifondere le spese di costituzione.

 

L’interdittiva antimafia firmata dal prefetto Donato Cafagna è stata emessa sempre ieri nei confronti della società Magicland, come riporta una nota della prefettura, e «scaturisce dalle risultanze dell’indagine ”Isola Scaligera”. L’attività delle forze di polizia ha permesso di appurare collegamenti tra gli amministratori e soci con il sodalizio criminoso, anche attraverso la gestione di una sala da gioco. Alla Magicland si riferiscono alcune attività commerciali: il pub Tiffany Cafè, una rivendita di prodotti cannabis light e la pizzeria al taglio e gastronomia Come una volta». Un provvedimento emesso nello stesso giorno in cui Marco Napoli e Andrea Ricciotti sono stati assolti mentre Gianandrea Napoli deve affrontare il processo.

Fabiana Marcolini

Suggerimenti