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La presentazione della prima edizione

Festival del Futuro: «Il mondo di domani passerà da Verona»

La prima edizione
La presentazione del Festival del Futuro (foto Cozzolino)
La presentazione del Festival del Futuro (foto Cozzolino)
Presentazione del Festival del Futuro

Presentato a Milano, nella sede del Banco Bpm, il Festival del Futuro che si terrà in fiera a Verona il 16 e 17 novembre. Tutte le informazioni sul sito festivaldelfuturo.eu (https://festivaldelfuturo.eu).

Un viaggio a tutto tondo nel futuro possibile: due giorni di convegno dedicati agli argomenti destinati a influenzare il nostro futuro. 

Vale a dire: clima, risorse, energia, migrazioni, rapporto uomo-macchina, tecnologia, rapporto intelligenza artificiale e lavoro, invecchiamento in salute e grandi sfide della scienza e dell’economia. Si tratta della prima edizione di un evento pluriennale di altissimo livello: il Festival del Futuro ha infatti l’obiettivo di trasformare Verona e il lombardo Veneto nella capitale del futuro.

Dal 2020 infatti si affiancherà al Festival anche una Fiera del futuro con la possibile collaborazione del Consumer Electronic Show di Las Vegas

 

 

L'evento è organizzato da Gruppo Editoriale Athesis, Harvard Business Review e Eccellenze d'impresa. 

Alla presentazione intervenuti Luigi Consiglio, Presidente di Gea Consulenti di Direzione; Gian Luca Rana, presidente del comitato organizzatore del Festival del Futuro e Ceo di Pastificio Rana e Giuseppe Castagna, Ad di Banco Bpm. All'inizio della conferenza stampa il saluto del sindaco Federico Sboarina.

A moderare l'incontro Enrico Sassoon, direttore di Harvard Business Review Italia.

 

Gli interventi

Sboarina: «Sono felice che Verona sia il centro del Festival, una città che è al centro dei corridoi principali merita anche di essere il punto da cui guardare al futuro con le nuove tecnologie. E sono felice che a promuovere questa iniziativa sia il Gruppo Athesis, ritengo fondamentale il ruolo sociale dei media»

Consiglio: «È qualche anno che Verona e il Veneto hanno smesso di sognare. Con Gianluca Rana abbiamo girato il mondo alla ricerca del fattore tecnologico che potesse fare la differenza, così abbiamo pensato: cosa c’è di meglio di portare il meglio delle tecnologie dei diversi settori in fiera a Verona? Se riusciamo ad aprire il nostro territorio alle tecnologie e ai lavori del futuro, sarà una operazione politica e culturale per i nostri giovani»

Castagna: «Il festival è una intuizione che ci vede entusiasti fin dall’inizio, soprattutto perché l’idea ci arriva da un’impresa considerata tradizionale e famigliare come quella di Rana. Occorre smettere di pensare ai giovani come il futuro, loro sono il presente»

Rana: «L’esperienza negli Stati Uniti mi ha cambiato profondamente e ha cambiato anche la mia azienda: da azienda che era di prodotto-brand a una azienda di prodotto-brand e tecnologie: abbiamo 40 brevetti all’attivo. L’imprenditoria italiana è la migliore, noi siamo un’azienda artigianale che è diventata leader di mercato nel Paese più meritocratico che c’è. Il successo passa attraverso l’innovazione tecnologica, penso alla start up di Pat Brown che ha inventato la molecola “impossible food” della carne sintetica che non si distingue dall’originale. Il 65 per cento dei bambini che vanno alle elementari farà un lavoro che oggi non c’è. Dobbiamo essere aperti e guardare al futuro, se ce l’ha fatta un ragazzo di San Giovanni Lupatoto vuol dire che il sogno americano esiste ancora»

 

 

Fra il pubblico: Cattaneo, Sboarina, Montan e Castagna
Fra il pubblico: Cattaneo, Sboarina, Montan e Castagna

 

 

Giorgia Cozzolino

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