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Nuovi particolari sull’indagine

«Zitta, sappiamo chi sei». E in strada spunta anche una Beretta: la lunga scia di crimini della baby gang

I tre ragazzini sono stati fermati dalle Volanti vicino a via Campo Marzo
I tre ragazzini sono stati fermati dalle Volanti vicino a via Campo Marzo
I tre ragazzini sono stati fermati dalle Volanti vicino a via Campo Marzo
I tre ragazzini sono stati fermati dalle Volanti vicino a via Campo Marzo

Accerchiavano le loro vittime, le intimorivano, le minacciavano. Sono arrivati addirittura a incappucciare un minorenne per rubargli un paio di scarpe. Era così che agivano i ragazzi della baby gang Qbr finiti nel mirino della procura scaligera e arrestati martedì. Una lunga serie di grandi, e piccoli, crimini.

Estorsioni, rapine messe a segno con violenza o più semplici furtarelli, ma non banali. Sempre per mettere in chiaro chi era il più forte. Domani alcuni dei ragazzini compariranno davanti al giudice per le indagini preliminari Carola Musio per l’interrogatorio di garanzia. Il primo episodio su cui gli inquirenti hanno indagato risale al 6 settembre 2020. Due ragazzi minorenni e un maggiorenne ordinano del kebab e, quando il fattorino arriva sul suo scooter e si ferma per consegnare il cibo, all’improvviso, uno di loro lo spinge al petto, facendolo cadere a terra, gli ruba le chiavi del motorino e fugge via, mentre gli altri continuano a picchiarlo per rubargli il portafogli.

In quei giorni un minore avrebbe anche portato fuori da casa una Beretta 98 Fs, poi rivelatasi giocattolo. Il 10 settembre 2020, un’altra aggressione a un rider. In quattro fermano il malcapitato, mettendosi davanti al suo scooter, lo colpiscono alla nuca e poi, tutti insieme, con pugni al naso e calci alle gambe, urlandogli di consegnare i soldi. Il bottino è di 400 euro.

I due episodi, però, non passano inosservati. La polizia indaga, scattano alcuni arresti. Nel quartiere c’è fermento. La banda si mette tranquilla per qualche settimana. Ma la pace non dura tanto. Il 21 novembre 2020 in sei, tra cui un solo maggiorenne, accerchiano un ragazzino: prima gli sfilano dalla testa il berretto, un cappello di lana nero, poi lo colpiscono sulle gambe con schiaffi e calci, prima di rubargli il cellulare.

Il giovane, però, è deciso a riprendersi lo smartphone e così offre loro del denaro. «Perché non lo picchiamo subito e ci prendiamo giacca e scarpe?», minaccia uno della banda. Dopo un veloce confronto tra i membri della gang, alla fine il ragazzo riesce a riavere il telefono, a patto però di consegnare loro 40 euro.

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Il 4 gennaio 2021 un altro giovane finisce nel mirino della banda. Mentre si trova al Burger King viene avvicinato da tre o quattro ragazzi, che gli chiedono dei soldi. Lui si oppone. Loro iniziano a strattonarlo, gli tirano dei calci. Intimorito, il ragazzo consegna 10 euro e, dopo altri spintoni, dà altre 30 euro. Quando la fidanzata del fratello arriva in suo soccorso, i vari membri della gang la vedono e minacciano i due ragazzi, li accerchiano, li strattonano, per spingerli a non fare denuncia. Uno dei membri della gang avvicina la stessa ragazza e la minaccia: «Devi stare zitta. Sappiamo che hai detto tutto alla polizia. Sappiamo tutto di te. Se vi incontriamo in giro, saranno guai».

Il 29 gennaio la banda prende di mira un altro ragazzino, stavolta minorenne. In sei-sette persone lo accerchiano, lo incappucciano, lo prendono per il collo e lo buttano a terra, prima di colpirlo con calci e pugni. A quel punto gli rubano il portafoglio e un paio di scarpe Nike del valore di circa 180 euro: un oggetto molto gettonato tra i membri della banda, che spesso ritorna anche nei video che pubblicano sui social.

Il 19 marzo un’altra rapina. In cinque si avvicinano a un ragazzo, lo spingono a terra e, dopo averlo colpito con dei calci, gli rubano il cappellino, non fermandosi nemmeno all’arrivo di un familiare, intervenuto per soccorrerlo.
Dopo aver preso di mira coetanei e altre persone del quartiere, la banda inizia ad alzare il tiro. Il 24 ottobre scorso quattro ragazzi della baby gang, di cui tre minorenni, entrano in un sexy shop di Borgo Roma, forzano i fermi di un distributore automatico e, infilando il braccio all’interno, riescono a far cadere dai ripiani vari articoli. Il proprietario del negozio, però, se ne accorge e cerca di bloccarli: tre scappano, mentre uno di loro viene fermato. Addosso, nascosta sotto i vestiti, gli viene trovata una confezione di sex toys.

E ancora. Nella notte tra il 15 e il 16 novembre 2021 un automobilista veronese subisce il furto della propria Audi A6, con all’interno anche uno zaino, dov’era custodita la carta di credito aziendale. Con la stessa carta di credito sei persone, riprese dalle telecamere di videosorveglianza, acquistano cibo e 39 pacchi di sigarette, tutti della stessa marca, in una tabaccheria di Borgo Roma. Poi l’auto entra in autostrada a Verona Sud ed esce nella periferia di Milano. Il veicolo viene ritrovato a Segrate e restituito al proprietario.

Nel frattempo, sui profili social di uno degli indagati compare una storia con l’immagine dei pacchi di sigarette, della stessa marca di quelle rubate, e più tardi un’altra con la didascalia Pioltello, località che si trova proprio nell’hinterland milanese. Domani spetterà a ciascuno chiarire la propria posizione

Manuela Trevisani

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