Il deputato leghista, Vito Comencini, e l'ex presidente della terza circoscrizione, Massimo Paci, sarebbero stati sorpresi al mercato dello stadio con bandiere e maglie delle liste collegate al sindaco uscente, nonché candidato, Federico Sboarina, durante la giornata di silenzio elettorale.
La denuncia arriva da Federico Benini, capogruppo del Pd in consiglio comunale e candidato, e nel tardo pomeriggio polizia locale ha fatto sapere di aver emesso un verbale a riguardo. Comencini e Paci sarebbero dunque stati presenti questa mattina tra le bancarelle dello stadio indossando magliette inequivocabili: il primo con la scritta Sboarina Sindaco e il secondo quella con il logo di Verona Domani-Coraggio Italia, lista a supporto di Sboarina, nonché con la bandiera con lo stesso stemma.
Sempre secondo Benini, i due sarebbero stati invitati a uscire dal mercato dello stadio dagli agenti della polizia amministrativa in borghese in quanto giravano con bandiera e magliette elettorali, noncuranti del silenzio previsto per legge. E precisa che, nonostante il richiamo, i due sarebbero rimasti al mercato incuranti delle sanzioni.
Vito Comencini avrebbe parlato con gli agenti in borghese e questi gli avrebbero detto che sulla maglia non poteva esserci il nome del candidato ma che il simbolo del partito o della lista era ammesso. Così il deputato avrebbe girato la maglia in modo che non si vedesse la scritta mentre il candidato Paci sarebbe rimasto al mercato con la t-shirt e la bandiera con il logo.
Dall'ufficio stampa di Palazzo Barbieri arriva la conferma che la polizia locale ha stilato un verbale e lo invierà a breve al prefetto che stabilirà se il comportamento dei candidati era in violazione dell'articolo 9 della legge 212 del 4 aprile del 1956.
Una legge che non entra nei dettagli delle azioni negate ai candidati e che infatti recita semplicemente: «Nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, la nuova affissione di stampati, giornali murali o altri e manifesti di propaganda. Nei giorni destinati alla votazione altresì è vietata ogni forma di propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall'ingresso delle sezioni elettorali. È consentita la nuova affissione di giornali quotidiani o periodici nelle bacheche previste all'articolo 1 della presente legge. Chiunque contravviene alle norme di cui al presente articolo è punito con la reclusione fino ad un anno e con la multa da lire 50.000 a lire 500.000».