<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
la sentenza

Tredicenne violentata a una festa: 18enne condannato a 7 anni

La violenza sessuale è avvenuta nel 2019 in una ex struttura sportiva approfittando delle condizioni della giovanissima
Ragazzi durante una festa. La violenza sessuale sulla ragazzina è avvenuto all’interno di una ex struttura sportiva
Ragazzi durante una festa. La violenza sessuale sulla ragazzina è avvenuto all’interno di una ex struttura sportiva
Ragazzi durante una festa. La violenza sessuale sulla ragazzina è avvenuto all’interno di una ex struttura sportiva
Ragazzi durante una festa. La violenza sessuale sulla ragazzina è avvenuto all’interno di una ex struttura sportiva

Una festa in una ex struttura sportiva nel corso della quale, adolescenti e maggiorenni, avevano trascorso un’intera giornata a bere e a ballare. Divertendosi anche oltrepassando spesso il limite. Quello che scavalcò un giovane originario del Brasile che all’epoca, nell’aprile 2019, aveva da poco compiuto 18 anni, che venne accusato di violenza sessuale: aveva avuto un rapporto con una ragazzina di 13 anni.

Rapporto non voluto, come poi lei spiegò nella denuncia, che ieri per il giovane difeso dall’avvocato Marika Piccoli si è tradotto con la condanna a sette anni di reclusione. Un processo celebrato davanti al collegio presieduto da Alessia Silvi al quale lui non ha assistito, probabilmente Bruno D.S. non è nemmeno più nel nostro Paese, nel quale la ricostruzione di quel che avvenne si è basata sulle dichiarazioni della ragazzina, quelle che rese in prima battuta ai carabinieri e poi nel corso dell’incidente probatorio.

Alcol e droga alla festa con minori

Violenza sessuale aggravata non solo dalla minore età ma anche dalla circostanza che per l’accusa lui abusò della tredicenne approfittando delle su condizioni: aveva bevuto e fu trovata positiva anche alla fenciclidina (come la chetamina, è un farmaco utilizzato come analgesico ma è nota anche come «polvere d’angelo» e utilizzata per uso ricreativo in quanto sostanza allucinogena).

Il 22 aprile 2019 a quella festa erano in molti, nel corso del processo sono stati sentiti diversi partecipanti che avrebbero confermato l’assoluta facilità con la quale i giovani, minorenni e non, avessero accesso all’alcol e che alla fine la totale assenza di regole rappresentava una sorta di «parola d’ordine». 

Morsi, ematomi e lo stupro

La violenza, il rapporto non consenziente, avvenne al piano superiore, dove si trovavano gli spogliatoi e i bagni, recita l’imputazione, lui le tolse a forza i vestiti, la baciò sul collo lasciandole alcuni ematomi, la morsicò sulle labbra e poi la obbligò a due rapporti sessuali, uno orale e uno completo.

Si sarebbe vantato con gli amici di quel che era avvenuto, la ragazzina però stava male, aveva iniziato a dare di stomaco e poi denunciò ogni cosa. Il difensore dell’imputato ha obiettato la presenza di alcune discrepanze tra le dichiarazioni rese davanti alla pg e quelle cristallizzate nel corso dell’incidente probatorio sostenendo che il minore avrebbe dovuto essere affiancato da un esperto, cosa che per la difesa non si verificò. 

Fabiana Marcolini

Suggerimenti