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trasformazione

Potature e taglio di cipressi e cedri, si rifà l’area verde del cimitero monumentale

Viviani (presidente Agec): «Lavori attesi da tempo per garantire anche la sicurezza dei visitatori»
Un filare risistemato. Gli addetti ai lavori eseguiranno anche degli abbattimenti di piante malate
Un filare risistemato. Gli addetti ai lavori eseguiranno anche degli abbattimenti di piante malate
Un filare risistemato. Gli addetti ai lavori eseguiranno anche degli abbattimenti di piante malate
Un filare risistemato. Gli addetti ai lavori eseguiranno anche degli abbattimenti di piante malate

Progettato secondo il gusto neoclassico dall’architetto e ingegnere municipale Giuseppe Barbieri (Verona 1777-1838), dopo l’editto napoleonico di Saint Cloud del 1804, che imponeva la sepoltura dei morti fuori dalla città, fu il primo atto di espansione urbanistica della città con le prime sepolture, a cantieri ancora aperti, nel 1828. Tra le sue mura, un ricchissimo corpus di statue e monumenti cimiteriali scolpiti tra la fine del 1800 e i primi del ’900 dai più noti artisti dell’epoca.

Il cimitero monumentale di Verona è un patrimonio della città e oggi necessita di cure. Da qui la decisione di Agec, che lo gestisce, di avviare una manutenzione globale del verde che passerà per potature, ma anche per l’abbattimento di una trentina di piante.

Intervento atteso da tempo

«È un intervento atteso da tempo e necessario a coniugare la salute delle piante con la sicurezza dei visitatori e il rispetto dei manufatti», anticipa la presidente di Agec, Anita Viviani. L’operazione nasce dal censimento di alberi e siepi e dalla successiva indagine statica effettuate tra agosto e settembre 2021. Si tratta di interventi raccomandati dagli esperti agronomi di ridimensionamento, riordino, sostituzione o eliminazione di una serie di piante e la progressiva sostituzione delle siepi. Nel 2021 sono stati censiti 379 alberi e 79 siepi. Il 73 per cento delle piante, 275, sono cipressi.

Oltre la metà dei cipressi ha un’altezza tra i 6 e i 12 metri. Tra le siepi, che si estendono per una lunghezza di oltre un chilometro e mezzo, la specie prevalente è il bosso comune. 

Ventotto piante da abbattere

Il censimento ha evidenziato per 28 piante difetti «macroscopici» e la necessità di abbattimento di altri 28 alberi: tra il primo caso e l’altro sono coinvolti circa quaranta cipressi, e per sette di 16 imponenti cedri deodara si indica l’eliminazione. Una successiva indagine di stabilità, disposta da Agec, ha però appurato che gli alberi che rischiano di cedere sono 18 e che altre 27 piante sono degradate in modo irreparabile per attacchi parassitari o per ragioni di concorrenza con altri alberi vicini.

In particolare una dozzina di abbattimenti saranno effettuati nella parte islamica del cimitero, dove gli alberi sorgono troppo a ridosso del muro di cinta che inibisce lo sviluppo delle radici. Per una trentina di piante, invece, nella stessa area, si procederà con una riduzione in altezza o con la potatura.

Giardino da curare

Altra zona bisognosa di cure è l’area Giardino, dove l’eccessiva alberatura indebolisce le piante. In tal caso si provvederà a eliminarne alcune, ma senza sostituirle, proprio per consentire alle altre di svilupparsi meglio. Nelle altre aree del cimitero si provvederà, invece, a potature e riduzioni in altezza degli alberi. Si sta, infine, definendo un progetto per la sostituzione delle siepi di bosso con siepi di photinia nana, vista la diffusione a livello nazionale di un patogeno che predilige la prima specie.

«Da anni non si metteva mano al verde interno al cimitero monumentale», conclude Viviani. «È quindi per noi motivo di soddisfazione avere finalmente avviato gli interventi. Spero che i cittadini apprezzeranno lo sforzo e comprenderanno eventuali disagi o sbavature che si potrebbero verificare in corso di esecuzione dei lavori. Si tratta di operazioni certificate dai tecnici, necessarie a coniugare la salute delle piante con la sicurezza dei visitatori e il rispetto dei manufatti. Dopo gli abbattimenti dovrà essere effettuata la sostituzione delle piante con specie accuratamente scelte, da potare il meno possibile per mantenerle in salute».

Maria Vittoria Adami

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