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il quartiere che vorrei

Torricelle, piano per la movida: in arrivo navette verso i locali

L’amministrazione ha incontrato i residenti della seconda circoscrizione per illustrare i progetti futuri
L’incontro. Gli esponenti dell’amministrazione all’incontro con i cittadini della seconda circoscrizione
L’incontro. Gli esponenti dell’amministrazione all’incontro con i cittadini della seconda circoscrizione
L’incontro. Gli esponenti dell’amministrazione all’incontro con i cittadini della seconda circoscrizione
L’incontro. Gli esponenti dell’amministrazione all’incontro con i cittadini della seconda circoscrizione

La movida molesta sulle Torricelle, che funesta le notti dei residenti della zona dalla Valdonega fin su più a monte, potrebbe essere presto solo un brutto ricordo. L’amministrazione, in sinergia con i gestori dei locali e la polizia locale, sta mettendo a punto un piano per mitigare i disagi creati dal grande afflusso di auto e di avventori che si verifica soprattutto durante i fine settimana, durante la bella stagione.

Più soluzioni e un piano

Le soluzioni sono più d’una, concomitanti, e nei prossimi giorni ulteriori incontri andranno a sondare la fattibilità e di queste, con l’obiettivo di diventare operative per la primavera. Non sono ancora decisi i dettagli ma sostanzialmente si tratterà di un sistema di navette per portare i giovani ai locali, evitando così il pericoloso parcheggio selvaggio lato per lato sulla strada, già stretta e piena di curve, e i rumorosi caroselli che durano fino all’alba di auto che salgono e scendono da via Marsala. Inoltre, il viavai di giovani, spesso alterati, che si avventurano a piedi al buio in piena notte.

Il piano è stato anticipato l’altra sera durante il settimo appuntamento con «Il Quartiere che vorrei»; serie di appuntamenti promossi dall'amministrazione per incontrare i cittadini e dialogare con loro. L’incontro sulla seconda circoscrizione si è tenuto nella sala Conferenze di via Quinzano, gremita di residenti arrivati dai vari rioni del territorio.

Al tavolo dei relatori, che hanno sì parlato ma anche e soprattutto ascoltato le numerose istanze dei veronesi, le assessore alla Sicurezza Stefania Zivelonghi e alle Politiche sociali Luisa Ceni e gli assessori a Politiche giovanili e partecipazione Jacopo Buffolo, a Mobilità e Traffico Tommaso Ferrari e al Decentramento Federico Benini. Presente inoltre la presidente della circoscrizione seconda Elisa Dalle Pezze e, in corso d’incontro, è intervenuta anche l'assessora all'Istruzione Elisa La Paglia.

Cementificazione selvaggia

«Il canale di comunicazione è aperto anche con i gestori dei locali interessati che si sono resi disponibili e la cui volontà è di essere meno impattanti possibile sul quartiere», hanno spiegato gli assessori. Tra i temi sollevati dai residenti anche il problema della cementificazione selvaggia sopra Quinzano e a San Rocco. Sulle lottizzazioni nel mirino dei residenti, Borgo degli Ulivi sopra Quinzano e San Rocchetto, «l'attenzione è alta. Quei cantieri sono oggetto di verifica, è partito una richiesta di relazione dettagliata agli uffici di competenza per controllare lo stato dei cantieri e scoprire eventuali anomalie. Se non è possibile mettere mano alle autorizzazioni già concesse già rilasciate, stiamo comunque vigilando sulla situazione e bloccato richieste di ulteriore cubatura», ha riassunto Zivelonghi.

Ciclabile e cantiere filobus

Lavori in corso anche per quanto riguarda la ciclabile che dovrebbe collegare Parona con Borgo Trento e che, da progetto attuale, preoccupa molto i residenti della zona e i futuri fruitori del percorso.

Per gran parte della serata a tenere banco è stato il progetto del filobus, guardato con estremo timore da molti. «Via Mameli con le corsie preferenziali ai lati è una follia: il traffico rimarrà paralizzato in uno dei punti più nevralgici per la viabilità cittadina. Non si muoverà più nessuno: per svoltare verso il centro servirà arrivare fino a Parona», è intervenuta Anna Zampieri, residente a Ponte Crencano.

«Il filobus aprirà in città cantieri molto impattanti. È uno dei motivi per cui nessuna amministrazione prima ha deciso davvero di avviare l'opera. Ma i cantieri sono necessari e propedeutici al cambiamento. E la mobilità cittadina, allo stato attuale, è insostenibile», ha parlato chiaro l’assessore Ferrari specificando che il filobus non sarà un punto di arrivo ma di partenza per ripensare alla viabilità cittadina, che non potrà più essere centrata solo alle auto ma prevedere e inserire, integrandoli, altri sistemi complementari.
«Non sono scelte popolari ma il 74 per cento degli spostamenti a Verona è fatto con l’auto privata e il 40 per cento di questi è inferiore ai quattro chilometri», ha, infine, aggiunto Ferrari.

Ilaria Noro

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