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L'ultimo saluto

Addio al «Corniseta»: «La tua voglia di vivere ha riempito le nostre giornate»

Damiano Nadali, artigiano ottantenne che faceva cornici in via Alberto Mario, è morto dopo una breve malattia
Folla all'ultimo saluto al Corniseta, al secolo Damiano Nadali
Folla all'ultimo saluto al Corniseta, al secolo Damiano Nadali
Funerali Corniseta (Marchiori)

Una lettera toccante per l'ultimo saluto al Corniseta

«Siamo in tanti a ricordarti, la tua voglia di vivere, il tuo carisma, le tue battute; hanno riempito le nostre giornate. Avevi per tutti una buona parola, un saluto, una caramella per i bambini, un biscotto per i cani, un apprezzamento per tutte le donne, un bicchiere di vino per i clienti ed amici. Via Alberto Mario, era un po’ indipendente da tutto il resto della città. A capo aveva te , sapevi dirigere il traffico, mettere in ordine segnaletiche e plateatici, indirizzare le persone.  Guai però se davanti alla bottega non rimaneva il posto per il tuo motorino». 

Damiano Nadali, el Corniseta, oggi pomeriggio ha salutato per sempre gli amici di una vita: i suoi alpini, i commercianti del centro e poi i suoi familiari, la moglie e le figlie. È stato Claudio Sona, il tronista che per anni ha gestito il bar accanto al negozio di cornici di via Alberto Mario a leggere una lettera di commiato durante in funerale a Tomba extra, terminando con un pianto a dirotto. Damiano era molto amato da tutti. Mancheranno la sua giovialità e la sua allegria. 


El Corniseta Damiano Nadali, 80 anni, è stato stroncato da una malattia, gestiva il negozio da 67 anni
El Corniseta Damiano Nadali, 80 anni, è stato stroncato da una malattia, gestiva il negozio da 67 anni

Una malattia se l'è portato via in fretta

29 SETTEMBRE. «El Corniseta l’è morto». La notizia del decesso di Damiano Nadali, storico artigiano di via Alberto Mario, ieri mattina ha fatto in fretta il giro della città. Era malato da qualche mese l’ottantenne, e la malattia se l’è portato via in fretta.
Non c’era veronese che passando dalla via non mettesse dentro la testa, e Damiano, qualsiasi cosa stesse facendo diceva: «Dai andiamo a bere un bianco», e posizionava il cartello con scritto «Torno subito», sul vetro del suo piccolo negozio laboratorio di cornici. 

La festa per i 65 anni di attività fermata dalla pandemia

Il bianco era una scusa per chiacchierare, di politica, delle tasse, dello scontrino elettronico, dei lavori infiniti della via l’anno della sistemazione della pavimentazione. E da un bianco si passava a due perchè nel frattempo era arrivato un altro amico ad aggiungersi alla conversazione. Brontolava Damiano, lui che era un uomo pratico e di burocrazia non ne voleva sapere. La pandemia gli ha stoppato i festeggiamenti per i 65 anni di attività. Avrebbe voluto replicare l’iniziativa di quando aveva ottenuto il permesso di chiudere la via e con l’aiuto degli Alpini aveva fatto pasta e fasoi per tutti, per brindare al raggiungimento del traguardo lavorativo.

Era casa e bottega Damiano, con il suo camice color del legno, una divisa che non si toglieva neanche per uscire dal negozio. Quando qualche anno fa aveva dovuto attrezzarsi di modem per lo scontrino elettronico era impazzito. Il modem, lui che in negozio neanche aveva il riscaldamento e rendeva l’atmosfera più gradevole con un vecchio termosifone, te lo mostrava come se fosse stato un extraterrestre atterrato in bottega. Lo guardava di soppiatto e accompagnava il suo sguardo da una pioggia di parolacce.

Verona. Sulla porta del negozio di via Alberto Mario,  l'annuncio del lutto
Verona. Sulla porta del negozio di via Alberto Mario, l'annuncio del lutto

Una vita passata in bottega

«Sono in bottega da quando avevo 14 anni», ti raccontava ogni volta, «avevo poca voglia di studiare e mio padre mi fece fare il garzone in un negozio di barbiere, poi andai a lavorare alla galleria d’Arte Moderna Ferrari e quindi aprii la mia, in vicolo Rensi. Da lì passarono tutti quelli che oggi sono quotatissimi, Fontana, per citarne uno. Mi ricordo ancora la prima mostra a Verona, un visitatore mi disse che anche suo figlio sarebbe stato capace di fare quei tagli».

Il negozio di Damiano era rimasto tappa fissa per artisti che di tanto in tanto lasciavano anche in conto vendita le sue opere.
«Io faccio favori, metto in contatto persone, ma il mio lavoro è quello di realizzare cornici. Vuoi mettere un bel legno, una cornice fatta a mano rispetto a quelle che acquisti fatte nei grandi magazzini? Non c’è confronto», raccontava Damiano, mostrando con orgoglio un disegno con dedica del famoso Milo Manara: «Siamo amici da sempre, viene spesso qui a farmi visita», diceva.

I funerali

Era sposato con Tosca e avevano due figlie, Stefania e Federica. La sua famiglia celebra il funerale lunedì alle 15, nella chiesa di Tomba extra, a Borgo Roma, in via Scuderlando con partenza dall’ospedale di Borgo Roma alle 14.30.
Con Corniseta se ne va un pezzo di storia di questa città, quella fatta di artigiani, di uomini semplici che hanno contribuito a farla crescere. Via Alberto Mario, senza la risata di Damiano, senza le sue battute, non sarà più la stessa. E sarà un pochino più triste

Alessandra Vaccari

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