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MALTRATTAMENTI

Nascondeva trappole mortali per i gatti dei vicini, condannato

Un gatto Per la strada
Un gatto Per la strada
Un gatto Per la strada
Un gatto Per la strada

Non voleva che i gatti andassero nel giardino così tra il dicembre 2020 e il luglio 2021 ha posizionato una serie di trappole «costituite da lacci annodati tali da imbrigliare, strangolare, lacerare dall’interno i gatti che li ingoiavano».

Per un capo di imputazione che riguardava il reato di maltrattamento a carico di due felini, Michele Ciliberti, cinquant’anni e residente a Pescantina, è stato assolto.

Ma per la morte di Dusty causata proprio dalle lesioni provocate dai lacci, è stato condannato a 4 mesi, pena sospesa, dopo che il reato di uccisione di animale è stato riqualificato in maltrattamento.

Per la Procura avrebbe potuto agire diversamente, avrebbe potuto utilizzare altre forme di dissuasione per evitare che i mici dei vicini camminassero sul prato condominiale perché quei lacci formavano trappole in grado di essere letali, come nel caso di Dusty. Davanti al giudice Simona Bissoli fu la stessa proprietaria dell’animale a raccontare di aver trovato morto il suo gattino e di averlo subito portato dal veterinario che accertò la morte per strozzamento. Una volta rientrata a casa aveva scattato alcune foto a uno spago utilizzato da Ciliberti nell’orto, molto simile a quello usato per le trappole mortali. Lui si era lamentato in passato dei gatti che, a suo dire, gli avevano ucciso alcuni conigli e alcune cavie. Difeso da Anastasia Righetti e Andrea Pavoncelli ha sempre negato ogni cosa. Di parere diverso il giudice.•.

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