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FONDI DI COESIONE

Verona e l'Ue, non solo Pnrr: duecento milioni da spendere

Soldi da usare entro l'anno, pena la perdita. Conclusa la metà dei 2.743 progetti avviati. Dal 2007 al 2020 stanziati da Bruxelles 477milioni per iniziative del Comune e di soggetti privati

Si chiamano Fesr, Fse, Pon. Sigle che corrispondono ad altrettanti fondi di coesione europei, quelli classici - non derivanti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, per capirsi - a disposizione i governi nazionali e delle singole regioni per intervenire in situazioni di svantaggio economico, sociale o ambientale, in attuazione dell'articolo 119 comma 5 della Costituzione e dell'articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.

Secondo Opencoesione, la piattaforma del Governo italiano che rileva tutti i dati sulle risorse programmate e spese nei singoli territori, in oltre un decennio, dal 2007 al 2020, questi contributi hanno finanziato 4.261 progetti nella città scaligera, la metà di quelli presentati nell'intero territorio provinciale e l'8% di quelli presentati in Veneto.

A Verona, intesa come comune capoluogo, i finanziamenti stanziati ammontano a 477,5 milioni di euro, con un contributo pro capite di 1.913 euro. Le risorse previste da questi fondi vengono distribuite secondo una programmazione settennale: la prima tranche dal 2007 al 2013 e la seconda dal 2014 al 2020.

Sul territorio comunale c'è un tesoretto complessivo di 213,6 milioni finanziati dall'Unione Europea, gestiti nell'ambito del programma 2014-2020, da spendere assolutamente entro il 31 dicembre 2023, data di scadenza di attuazione di questo settennato. 

Ma i progetti già conclusi sono, per ora, soltanto la metà dei 2.743 che sono stati avviati, per ragioni note ormai da tempo che riguardano, innanzitutto, una grossa difficoltà di adattamento della nostra Pubblica Amministrazione alle procedure imposte dalla UE.
A ogni buon conto, al netto di eventuali proroghe, se non riusciremo a centrare questo obbiettivo la quota di fondi europei non utilizzatati andrà persa.

I settori interessati dai progetti

La maggioranza dei progetti (il 38% per un totale di oltre 191 milioni di euro) è compresa nella categoria «beni e servizi» ed è stata dedicata a diverse iniziative nell'ambito dell'istruzione e della formazione. Il secondo capitolo di spesa, pari al 26% del totale, riguarda il settore «occupazione e lavoro», il terzo «inclusione sociale e salute».

Gli investimenti riguardano 11 settori diversi, ma alcuni di questi, come quelli dell'ambiente, della cultura e del turismo e della cosiddetta «capacità amministrativa» - che in tempi di pandemia ha riguardato principalmente la digitalizzazione dei servizi e il potenziamento dello smart working - non arrivano all'uno per cento della torta.

I soggetti attuatori sono in massima parte privati. Tuttavia in entrambi i cicli di programmazione il maggiore dei soggetti attuatori, ovvero quello che può contare sulla somma più ingente di risorse, è l'ente locale, cioè il Comune di Verona, con 31 progetti monitorati (di cui 23 nel settennato 2014-2020, la stragrande maggioranza ancora in corso) per un investimento complessivo dai fondi di coesione che supera i 20 milioni di euro, di cui 12 milioni nell'ultimo ciclo di programmazione.

Cultura e turismo il settore che la fa da padrone

Dal 2007 al 2013 la maggioranza degli investimenti si è concentrata nel settore cultura e turismo (61) con la realizzazione di importanti iniziative quali la valorizzazione e riqualificazione del museo archeologico al teatro romano e il restauro della cinta magistrale propedeutico alla creazione del centro di documentazione al bastione Maddalene.

Dal 2014 al 2020 le risorse hanno coperto soprattutto l'ambito dei trasporti e della mobilità (38%) e in particolare il potenziamento dei sistemi intelligenti per gestire e regolamentare i flussi di traffico e per migliorare la disponibilità di informazioni e servizi all'utenza e la realizzazione, tuttora in corso, di un percorso ciclopedonale di collegamento tra le piste dei canali Biffis e Camuzzoni..

Laura Perina

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