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Il caso

Chiede il reddito di cittadinanza ma «dimentica» di denunciare le vincite: patteggia 14 mesi di reclusione

Il 57enne veronese possedeva diversi conti di gioco con somme considerevoli
Scommesse vincenti
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Chiede il reddito di cittadinanza, ma «dimentica» di dichiarare le vincite delle scommesse, finisce nel mirino della procura e patteggia un anno e due mesi di carcere. Protagonista dei guai giudiziari è P.A., cinquantasettenne veronese, che nel 2019 ha deciso di approfittare della misura ideata dal governo «a contrasto della povertà, della disuguaglianza e dell’esclusione sociale».

Il cinquantasettenne fa richiesta del reddito di cittadinanza e fornisce la Dichiarazione sostitutiva unica con tutti i suoi redditi familiari. Ma non fa presente, almeno secondo le accuse, di essere titolare di numerosi conti gioco, considerati rapporti finanziari, né tanto meno segnala le vincite delle scommesse.

Cifre considerevoli nei conti gioco

Cifre considerevoli: 21.592 euro incassati nel 2018 e 10.684 euro tra il 2019 e il 2020. Somme che avrebbero fatto decadere, se dichiarate, la possibilità di accedere al reddito di cittadinanza. Il sussidio, infatti, prevede che il richiedente abbia un Isee inferiore a 9.360 euro all’anno. P.A., invece, lo ha percepito, arrecando così danno all’Istituto nazionale di previdenza.

Il cinquantasettenne, dunque, non avrebbe dovuto nemmeno presentare la domanda per il reddito di cittadinanza, in quanto nel 2018 risultava avere un reddito familiare oltre soglia e nel 2019 e 2020 un patrimonio mobiliare oltre soglia. Il caso è finito sul tavolo del giudice per l’udienza preliminare Paola Vacca, che ha concesso al cinquantasettenne le attenuanti generiche, in quanto l’uomo ha già iniziato a ripagare l’Inps per le somme che ha ricevuto indebitamente. P.A, difeso dagli avvocati Alice Chiementin e Manola Russo, ha patteggiato un anno e due mesi di carcere con sospensione condizionale della pena.

Manuela Trevisani

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