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Le celebrazioni

Verona celebra la Liberazione: «A fianco di tutti coloro che resistono, di tutti i popoli aggrediti»

Il corteo in Bra (Foto Marchiori)
Il corteo in Bra (Foto Marchiori)
Le celebrazioni del 25 aprile in Bra (Foto Marchiori)

"Fate in modo di lavorare per la pace". Lo striscione con le parole di un partigiano, Avio Pinotti nome di battaglia Athos, hanno aperto il corteo, dietro le rappresentanze istituzionali che, da piazza Bra ha raggiunto la Sinagoga e piazza Viviani. "Ora e sempre Resistenza" è lo slogan che più volte si è levato dal corteo. "Siamo a fianco di tutti coloro che resistono, di tutti i popoli aggrediti", dicevano i ragazzi che sorreggono lo striscione.

Festa della Liberazione in piazza Bra (video Marchiori)

C'era lo sguardo rivolto al passato, quello della Resistenza, come giustamente richiede la giornata. Ma fisso anche sul presente e, soprattutto in un futuro che si spera non sia più di guerra. E' stato questo il filo conduttore delle celebrazioni ufficiali della festa della Liberazione che si sono svolte questa mattina tra la Gran Guardia, piazza Bra e le strade del centro. Ai saluti del sindaco Federico Sboarina, del prefetto Donato Cafagna e del vicepresidente della Provincia Davide Di Michele, sono seguiti gli interventi del presidente della Consulta Giovanile Giacomo Girardi e del presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani di Verona Andrea Castagna. 

Dopo il Silenzio fuori ordinanza in onore ai Caduti dalla piazza si è levato più volte il canto "Bella ciao". Qualcuno ha portato le bandiere dell'Ucraina. "Le bombe non hanno colore e il dolore delle vittime di oggi è pari a quello delle vittime di ieri, quando furono molti i giovani che fecero la scelta della ribellione contro la guerra e contro chi occupava il nostro Paese", ha detto Castagna.

Celebrazioni 25 aprile (video Cozzolino)

Il Prefetto ha ricordato come la Festa della Liberazione sia “una grande festa patriottica, forse la più grande, perché senza la liberazione e senza il sacrificio di chi lottò per la libertà propria e dell’intera nazione non ci sarebbe stata la Repubblica italiana, la democrazia, la Costituzione, appunto l’Italia così come è oggi”. Cafagna ha poi rivolto un pensiero “agli eventi tragici dell’Ucraina e alle sofferenze di quel popolo, al quale va la nostra solidarietà piena e la nostra amicizia incondizionata”.

"Oggi anche più di ieri", ha sottolineato a sua volta il sindaco Sboarina nel suo intervento, "questa giornata deve unirci nel ribadire con fermezza che la guerra non può essere un metodo per risolvere le controversie. Che la storia, attraverso il ricordo e la memoria storica, deve insegnare all’uomo a non ripetere gli orrori ed errori del passato. Commemoriamo come ogni anno le vittime dei campi di sterminio e condanniamo gli orrori del passato, ciò che i nostri nonni hanno vissuto e patito si sta purtroppo ripetendo sotto i nostri occhi in Ucraina. Oggi anche più di ieri, la festa della Liberazione non deve essere solo un momento per non dimenticare perché la Storia ci sta mettendo davanti agli occhi nuovi orrori".

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Enrico Santi

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