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Cittadinanza attiva con gli angeli del bello

Avesa, volontari al lavoro per ripulire il Lorì

In tre ore su e giù in quello che era il «regno» delle lavandaie della frazione, raccolti 30 sacchi di erbacce e rifiuti
Giornata di pulizie nel letto del fiume Lori ad Avesa (Perlini)
Giornata di pulizie nel letto del fiume Lori ad Avesa (Perlini)
Volontari ripuliscono il fiume Lorì (Perlini)

Grande giornata di collaborazione ecologica fra il comitato ambientalista «Cittadinanza Attiva Verona» e l’Associazione «Angeli del Bello», presieduta da Gabriele Recchia consigliere di Seconda Circoscrizione del Comune di Verona. L’intervento ha visto la sistemazione del letto del fiume Lorì ad Avesa, in uno dei tratti affioranti e oramai coperto da rovi, ed erba alta.

Il «regno» delle lavandaie

Quel tratto di fiume storicamente era un luogo dove le lavandare si inginocchiavano nella «brela» (una cassettina di legno) per lavare i panni nel fiume, provenienti dall’ospedale e dalla ricca borghesia di Verona ed era doveroso restituirlo alla cittadinanza nel rispetto della biodiversità.

Questa mattina sette volontari in tre ore hanno raccolto 30 sacchi di sfalcio, insieme a lattine, bottiglie e carte che purtroppo alcuni gettano incivilmente nel fiume; un’anziana che abita in una corte a due passi, dove una volta si trovavano i mulini per macinare il grano, si è sfogata raccontando che ogni giorno raccoglie spazzatura di ogni genere che si incaglia nel Lorì, proprio nel tratto che una tempo faceva azionare le pale del mulino.

L'inquinamento che minaccia questo «locus amoenus»

Il Lorì è un fiume apparentemente ancora poco inquinato, anche se talvolta si trovano oli esausti di motore e residui di vernici e pitture che ne sporcano le chiare e fresche acque; dove nuotano ancora le trote, le libellule trovano dimora fra gli anfratti dei muri sassosi, i germani nidificano e l’airone cenerino viene a cercare qualche insetto o pesciolino da mangiare.

«Sarebbe necessario un maggior rispetto verso quello che la natura ci offre con tanta generosità e una rete di collaborazioni fra associazioni che si occupano del decoro urbano e cittadini volontari. Solo in questo modo possiamo creare una coscienza di salvaguardia e rispetto del nostro territorio perché con la partecipazione attiva dei cittadini il nostro patrimonio artistico e ambientale non è solo “patrimonio di tutti” ma acquisisce valore per il singolo che se ne prende cura», affermano i volontari.

Anna Perlini

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