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Le lamentele degli utenti

Auto elettriche, stop alle ricariche gratis di Agsm e App poco efficiente: scoppia la protesta

Finito il progetto di Agsm-Aim durato tre anni. L'azienda rassicura: «Migliorie in arrivo, prezzi nella media»
Ricariche gratis Il progetto triennale è terminato ora il pieno si paga
Ricariche gratis Il progetto triennale è terminato ora il pieno si paga
Ricariche gratis Il progetto triennale è terminato ora il pieno si paga
Ricariche gratis Il progetto triennale è terminato ora il pieno si paga

Dopo tre anni di ricariche gratis, le colonnine di rifornimento delle auto elettriche di Agsm-Aim sono diventate a pagamento. Ed è subito scattata la protesta tra gli automobilisti veronesi. Non tanto e non solo per essere costretti a pagare un servizio che prima era gratuito, «nessuno si aspettava durasse in eterno, soprattutto visto il caro energia», sostengono in molti, quanto per le difficoltà di utilizzo delle colonnine e della nuova applicazione per smartphone necessaria per fare rifornimento, ma anche per il prezzo che alcuni ritengono poco concorrenziale, dato dalla mancata di possibilità di acquistare pacchetti in abbonamento.

Malcontento sui social: «Servizio scadente e nessun abbonamento per risparmiare»

Chi paga per un servizio pretende sia all'altezza e in questo caso, a sentire gli automobilisti, alleatisi su Telegram e sui altri social, il servizio offerto dall'azienda partecipata è tutt'altro che efficiente. La lista delle lagnanze è lunga e a farne le spese sono anche i turisti stranieri che spesso sono impossibilitati a usarle. L'app Agsm Aim E-mobiliy chiede agli utenti di registrare un account con il codice fiscale, chiede inoltre una sorta di garanzia di 45 euro che viene poi restituita a pagamento andato a buon fine (ma spesso con qualche giorno di ritardo). Inoltre l’app non permette più di prenotare il posto né di vedere subito se è libero.

Agsm: «Migliorie in arrivo. A breve il lancio di un nuovo progetto»

Da Agsm, però, arrivano delle rassicurazioni. La consigliera delegata Agsm Aim Smart Solution, Barbara Biondani, spiega: «Si tratta dell’app base per il lancio del servizio a pagamento, ma sarà integrata sia con la prenotazione delle colonnine che con altri servizi mirati che presenteremo a breve con il lancio di un nuovo progetto». Sulla questione dei 45 euro di cauzione però ci tiene a precisare: «Vengono sbloccati dalla carta di credito dopo 1-2 ore dal pagamento. Se ci sono dei ritardi dipende dal circuito bancario cui si appoggia l’utente. Il prezzo del rifornimento? In media con gli altri gestori».

Sotto accusa la comunicazione lacunosa

Sul tema della gratuità tra i primi a intervenire è l’ex consigliera del Pd della terza circoscrizione, Serena Capodicasa, che sottolinea la lacunosa comunicazione a riguardo: «Sul sito del Comune e quello di Agsm non è mai stata esplicitata una data di "fine" del progetto Electrify Verona. Poi il 13 settembre ci arriva una email che annuncia lo stop della sperimentazione e la fine della gratuità». Replica l’assessore alla Mobilità, Tommaso Ferrari: «Sono d’accordo che un progetto sperimentale come questo andasse comunicato meglio, soprattutto sul pagamento da parte di Agsm agli utenti. Dal canto nostro stiamo predisponendo un piano per individuare i punti in cui posizionare 300 punti di ricarica di vari operatori».•

Giorgia Cozzolino

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