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Il caso

Il boom dei turisti divide la città: «Ospiti insoddisfatti tra parcheggi impossibili e confusione»

Pareri contrastanti: esercenti, locatori, ristorati hanno idee differenti
Boom in centro La zona attorno alla Casa di Giulietta rimane uno dei punti critici del centro storico
Boom in centro La zona attorno alla Casa di Giulietta rimane uno dei punti critici del centro storico
Boom in centro La zona attorno alla Casa di Giulietta rimane uno dei punti critici del centro storico
Boom in centro La zona attorno alla Casa di Giulietta rimane uno dei punti critici del centro storico

Una situazione nota di cui si parla da tempo, e di cui è tornato a parlare anche il neo ministro della cultura Gennario Sangiuliano, pronto a ricordare la necessità di cercare un equilibrio tra esigenze di tutela e protezione del territorio e quelle dell’industria turistica. Aprendo nei giorni scorsi anche all’idea di una regolamentazione delle locazioni turistiche e di un accesso limitato in alcune città d’arte come ha già fatto Venezia.

 

Turisti insoddisfatti, non tornano più

Ma se da un lato i flussi di turisti che creano più di qualche criticità al centro storico non sono una novità, dall’altro c’è un ulteriore aspetto che sta emergendo e che preoccupa chi nel cuore cittadino vive e lavora. È quello di un turista a volte insoddisfatto e che dopo una prima visita a Verona rischia di non tornare più. «La novità è proprio questa, non c’è solo il problema dello spopolamento, ma ormai anche i turisti trovano invivibile il nostro centro storico. E non sono sensazioni ma dati reali, anche di amici e conoscenti che vengono da altre città, tra parcheggi impossibili e confusione totale», l’allarme lanciato da Michele Abrescia, presidente dell’associazione VeroCentro.

 

La "ricetta" tra prenotazioni ed eventi decentrati

«Purtroppo in questa città c’è una prospettiva solo quantitativa, assieme ad altre realtà vogliamo avanzare delle proposte semplici, che vanno dalla prenotazione obbligatoria per gli eventi e i musei alla regolamentazione del traffico cercando di tenere le auto lontane dal centro usando navette elettriche gratuite, fino alla delocalizzazione di appuntamenti come mercatini, corse podistiche o altro, tutto viene fatto in centro senza dare valore alle periferie, alle colline e zone come San Zeno o Veronetta».

L’overtourism è una questione con cui Verona si trova spesso a fare i conti, soprattutto in alcuni periodi dell’anno. «Teniamo presente che però in altri momenti di gente ce n’è molta meno, come ad esempio nei giorni feriali durante le ultime settimane», avverte Tiziano Meglioranzi, presidente della corporazione esercenti centro storico, «credo sia sbagliato pensare a provvedimenti tarati sui 12 mesi. Con un po’ di buonsenso e voglia di fare si può risolvere tutto, pensiamo alla Casa di Giulietta: basta vedere cosa fanno a Matera, a Napoli o in altri luoghi, con prenotazioni e visite organizzate a piccoli gruppi, se non abbiamo altre idee basta copiare», sorride Meglioranzi che poi sposta l’obiettivo sull’offerta.

 

Investire in eventi di alta qualità

Serve un’offerta diversa e di ben altra qualità, come ai tempi di Cortenova, non basta la grande mostra di Goldin di turno perchè poi è fine a sé stessa, occorre seminare e investire su processi culturali in grado di far crescere tutto il sistema Verona con eventi di alta qualità. In questo modo avvicineremmo un turismo di fascia diversa, tanti oggi arrivano da fuori con bibite e panini, non lasciano molto. E poi lo shopping, se continuiamo così molti brand importanti scapperanno come altri che se ne sono già andati».

Attenzione però, le migliaia di turisti che arrivano ogni giorno portano comunque parecchi euro nelle casse delle attività veronesi. «Spesso si tratta di un turismo veloce, un po’ mordi e fuggi, ma va bene comunque perchè la nostra categoria in questo periodo non può certo lamentarsi», l’ammissione di Leo Ramponi, presidente dell’associazione ristoratori scaligeri, «ci piacerebbe vedere un innalzamento dell’offerta culturale, quello sì, ma ripeto non possiamo lamentarci. Verona è piena, riusciamo anche a far fronte all’aumento delle bollette, grazie anche all’Arena, ai concerti e pure alla lirica in tv, tutto serve. Numero chiuso come a Venezia? Un’assurdità, senza se e senza ma».

 

"Intervenire sulle locazioni turistiche"

Uno dei punti centrali è la questione delle locazioni turistiche o affitti brevi, cresciute esponenzialmente nella nostra città e messe nel mirino da più parti. «Visto che ne ha parlato il ministro poi dovrebbe fare una legge, credo che alle amministrazioni vada data la possibilità intervenire sulle locazioni turistiche che si rifanno invece al codice civile nazionale, ad esempio l’obbligo del cambio di destinazione d’uso da residenziale a turistico, oppure portarle nel sistema alberghiero così che possa intervenire la Regione», la tesi sostenuta dal presidente di Federalberghi Verona Giulio Cavara, «oggi c’è un’offerta eccessiva di posti letto e i centri storici si stanno snaturando, senza negozi di vicinato e con tante attività nate solo in funzione dei turisti».

Un pensiero che da parte degli stesso locatori va invece completamente ribaltato. «Sembra quasi che tutti i problemi di Verona siano dovuti alle locazioni turistiche, sicuramente vanno isolati gli irregolari come stiamo facendo con la nostra associazione», esclama Edoardo Nestori, punto di riferimento dei locatori scaligeri, «ma faccio una domanda, con tutte le fiere e gli eventi che ci sono dove andrebbero a dormire migliaia di persone? In altre città limitrofe, noi siamo funzionali alla capacità di ospitare e all’indotto del territorio. E quando parlano di desertificazione del centro mi viene da sorridere, pensiamo ad esempio a via Marconi che pareva morta ed è rinata anche grazie alle locazioni brevi», prosegue il presidente dei locatori veronesi, «io tra l’altro sono anche albergatore a Sirmione, lì tutti conviviamo bene anzi ci si scambiano gli ospiti a seconda delle necessità con un info point che divide gli arrivi in base alle esigenze, perchè non può essere così anche a Verona?».

Luca Mazzara

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