Il 26 giugno «non andrò a votare per Tommasi, non per la persona ma perché non ha la capacità amministrativa che serve. Immagino che andrò a votare Sboarina ma prima mi confronterò con Forza Italia per decidere quale linea tenere e cosa dire al nostro elettorato». L’ha detto Flavio Tosi, l’ex sindaco di Verona che ha aderito di recente a Forza Italia ed escluso dal ballottaggio, ospite di Rainews 24.
Ma poi su Facebook aggiunge: «Accettiamo solo l'apparentamento, accordi sotto banca sarebbero irrispettosi».
«Tommasi parte dal 40%, e sulle ali dell’entusiasmo se lo ritrova tutto a votare al secondo turno. Al ballottaggio l’affluenza cala, per questo o ci si allea organicamente con tutto il centrodestra per avere anche dalla nostra parte lo stesso entusiasmo, oppure la possibilità di perdere è altissima. È un fatto matematico, ma ovviamente non è un mio auspicio. Sboarina agevola tantissimo la possibilità che vinca Tommasi», ha aggiunto Tosi. «La Meloni afferma con diritto di essere la leader del partito più forte del centrodestra, e si pone come leader del centrodestra, se ha questa ambizione legittima dovrebbe almeno controllare un suo candidato sindaco. Sboarina non si muove autonomamente, è un candidato sindaco di Giorgia Meloni», ha aggiunto.
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LA REPLICA DI SBOARINA
«Lo ringrazio se ha fatto questa dichiarazione, ma sarebbe difficile comprendere il contrario». È il commento del sindaco di Verona Federico Sboarina all’odierna dichiarazione di voto per lui da parte di Flavio Tosi. «Siamo la stessa area culturale - ha ribadito Sboarina - abbiamo un percorso fatto di valori, di sicurezza, di tantissime cose. Siamo lì, ci eravamo sentiti con molti elettori anche prima del voto, presupponendo che poi da una parte o dall’altra si sarebbero spostati ma sempre rimanendo all’interno di quell’area. Quindi io auspico veramente che questo sia il moto che da questi giorni fino a domenica possa crescere sempre di più», ha concluso.
«Io mi rivolgo a tutto l’elettorato, a quello di Forza Italia, alle persone che hanno votato Tosi, e le capisco benissimo perchè c’era un’offerta politica-culturale della stessa area, che è quello che io oggi rivendico. La maggior parte ha scelto noi e tanti altri hanno scelto Forza Italia e le liste di Fabio Tosi. Io mi riferisco anche soprattutto a quell’area culturale. Quindi non c’è una questione di fatto personale, c’è una questione di non rappresentare alchimie, giochi di palazzo, diciamo così, ma di parlare a quelle persone che già al primo turno hanno dimostrato di essere in quest’area culturale. Avendo una doppia offerta, chi ha scelto da una parte, chi dall’altra. Oggi di quell’area culturale è rimasta una proposta sola», ha concluso.
Infine ha rivelato: «Con Giorgia Meloni ci eravamo già sentiti. È chiaro che c’è stata un confronto rispetto al tema dell’apparentamento, dopodichè, ve l’ho già detto, c’è stata la scelta che ho fatto e che stiamo portando avanti». Lo ha detto a Verona Federico Sboarina, a proposito della decisione di non apparentarsi con Flavio Tosi per il secondo turno delle comunali.
Poi nel pomeriggio lo stesso Sboarina annuncia un «Piano Marshall» per i quartieri: 50 milioni di euro da spendere in tre anni per strade e marciapiedi.